Economia

Autostrade, niente firma memorandum. Atlantia e Cdp lontane da un accordo

La conferma arriva dalla ministra De Micheli, il nodo da sciogliere è sulle manleve, le responsabilità penali in caso di altri crolli

Autostrade, niente firma memorandum. Atlantia e Cdp lontane da un accordo

La vicenda Autostrade non è chiusa. Nonostante l'intervento del governo che ha imposto il passaggio da Atlantia a Cdp per la gestione della rete stradale, le parti non sono d'accordo sulle cifre e le modalità e ieri - si legge sul Corriere della Sera - la tanto attesa firma del momorandum d'intesa non c'è stata e difficilmente sarà messa nero su bianco a breve. Il principale scoglio della trattativa sembra essere la manleva chiesta da Cassa Depositi ad Atlantia per essere sollevata da eventuali responsabilità di gestione.

La ministra dei Trasporti Paola De Micheli è stata costretta a certificare l’impasse. Dal lato della Cassa filtra l’irritazione per una tattica negoziale che giudicano attendista da parte della capogruppo dei Benetton. Dall’altro fronte rispediscono al mittente le accuse. Sostenendo di aver rispettato la scadenza del 23 luglio con l’invio del piano economico- finanziario, i l documento che descrive la dinamica delle tariffe dei prossimi 5 anni e sostanzia la revisione della concessione. Sulla manleva i vertici di Cdp, memori della richiesta di scudo penale fatta trapelare dall’Anas a fine dicembre quando fu normata la revoca del Milleproroghe, non intendono discutere. Atlantia ribatte, quando i Benetton si presero Autostrade nel 2003, la manleva non fu concessa nonostante una rete già datata.