Economia
Autostrade, "Revoca? Default di 20 miliardi e 7000 posti di lavoro a rischio"
I vertici di Aspi (l'ad Tomasi) e Atlantia (l'ad Bertazzo) avvisano il governo: "Scendiamo sotto il 51% ma restiamo nella società"
Autostrade, "Revoca? Default di 20 miliardi e 7000 posti di lavoro a rischio"
La partita tra Autostrade e il governo è alla fase finale. Dopo l'ultimatum imposto dal premier Giuseppe Conte alla famiglia Benetton adesso è il momento del dentro o fuori. Gli ad di Aspi Roberto Tomasi, e di Atlantia Carlo Bertazzo in un'intervista congiunta concessa a Repubblica mettono in guardia sulle conseguenze: "Revoca? Default dal costo di 20 miliardi e 7000 posti di lavoro a rischio. La nuova proposta - spiega Tomasi - nasce da un confronto durato quasi un anno in cui abbiamo ascoltato con attenzione le esigenze dell’esecutivo. Ci impegniamo a stanziare 3,4 miliardi suddivisi tra oneri di ricostruzione, riduzione modulare dei pedaggi e ulteriori manutenzioni delle infrastrutture, tutti elementi a nostro carico". Gli fa eco Bertazzo: Atlantia non ha intenzione di uscire da Aspi, ha riconosciuto gli errori e ora vuole avere l’orgoglio e la pazienza di rimediare, anche con altri soci. Già dal 6 febbraio scorso abbiamo aperto alla possibilità di diluirci a favore di soci terzi, sotto il 51% ma a condizioni di mercato".
"Se si applica l’art.35, dal giorno dopo - prosegue Bertazzo a Repubblica- vanno in default i 10 miliardi di debiti di Aspi nei confronti di banche e mercato, sempre che lo Stato non se li voglia accollare. Atlantia ha poi 5,5 miliardi di bond garantiti di Aspi più altri 5 miliardi di debiti suoi. Quindi nel complesso andrebbero in default circa 20 miliardi di prestiti, più tutti i crediti commerciali". Tomasi: «Non si capisce quale sarebbe l’interesse del Paese nel caso di una revoca. Investimenti per 7,5 miliardi già cantierabili verrebbero buttati alle ortiche, il nuovo concessionario dovrebbe ripartire da zero. I 7.000 dipendenti sarebbero a rischio e si aprirebbe un contenzioso che durerebbe anni. La nostra proposta invece è nell’interesse del Paese".
Autostrade: fonti, da Benetton sempre rispetto per autorita'
"La famiglia Benetton ha sempre rispettato le autorita', sia in passato, quando e' stata sollecitata a investire in diverse societa', sia oggi". E' questo il messaggio che filtra da fonti vicine alla famiglia Benetton dopo le ultime prese di posizione sulla partita relativa a Autostrade per l'Italia.