Economia
Banca Generali, il FT: "Svaluta i bond sanitari colpiti dalla pandemia"
Ma la controllata del Leone smentisce i write-off e parla di 80 milioni di accantonamenti per le potenziali perdite sui titoli
Banca Generali ha svalutato bond legati al sistema sanitario pubblico italiano per un valore nozionale di 478 milioni di euro. Lo scrive il Financial Times, a cui il gruppo guidato da Gian Maria Mossa ha fatto sapere che non commercializzerà più bond garantiti da fatture nei confronti delle autorità sanitarie pubbliche italiane e che non distribuirà più debito legato alla sanità venduto da Cfe, la banca d'investimento boutique che ha gestito le operazioni. "Banca Generali ha interrotto la distribuzione di titoli sanitari gestiti dalla finanziaria Cfe e ha deciso di abbandonare questo business", scrive il quotidiano, citando la banca.
In mattinata il gruppo bancario ha precisato di aver già comunicato al mercato a fine luglio un accantonamento relativo a bond legati al sistema sanitario italiano e un portavoce sottolinea come non ci sia alcuna novità a riguardo e nessuna nuova svalutazione. Lo scorso 27 luglio Banca Generali aveva comunicato di aver accantonato 80 milioni per tutelare i propri clienti da una potenziale perdita su investimenti in titoli di cartolarizzazioni di crediti sanitari riservati a clienti professionali.
L'accantonamento era destinato a coprire l'impatto massimo dell'offerta di acquisto che Banca Generali avrebbe lanciato pagando ai propri clienti un corrispettivo non inferiore all'ammontare investito inizialmente, nell'ipotesi di adesione totalitaria per un nozionale di 478 milioni, valore della posizione complessiva in titoli derivanti dalle cartolarizzazioni di crediti sanitari.
Da parte sua Cfe ha chiarito che "il proprio ruolo nell'operazione è stato quello di strutturare il veicolo di cartolarizzazione (ovvero di arranger) e di investitore nelle tranche junior e mezzanina emesse dal veicolo stesso. Nè il portafoglio di titoli ne' tantomeno gli asset sottostanti - ha continuato la finanziaria - sono stati originati, organizzati o gestiti dalla societa'. In qualita' di investitore nelle suddette tranche, Cfe subirebbe per primo ogni possibile diminuzione nel valore dei titoli cartolarizzati. Cio' premesso, la societa' comunica che non effettuera' alcuna svalutazione del proprio investimento".