Economia

Banca IMI: risultato netto a €411 mln, margine di intermediazione a €766 mln

Banca IMI, approvato il consuntivo al 31 marzo 2020: risultato netto a €411 mln, margine di intermediazione a €766 mln, risultato gestione operativa a €653 mln

Banca IMI approva i consuntivi individuale e consolidato al 31 marzo 2020. 

Il Consiglio di Amministrazione di Banca IMI, la banca d’investimento del Gruppo Intesa Sanpaolo guidata dall’amministratore delegato Mauro Micillo e dal direttore generale Massimo Mocio, si è riunito oggi sotto la presidenza di Gaetano Miccichè e ha approvato i consuntivi individuale e consolidato al 31 marzo 2020

Il consuntivo trimestrale fa segnare un utile netto consolidato a 411 milioni di euro, in aumento del 71,1% rispetto ai 240 milioni al 31 marzo 2019. La performance economica è stata caratterizzata da un robusto livello degli interessi netti (+23,7% rispetto al periodo di confronto) e dai profitti dalla gestione degli attivi finanziari

Nello scenario contrastato dei mercati finanziari, indotto sul finire del trimestre dagli effetti della pandemia da Covid-19, le strategie di gestione degli attivi hanno indirizzato la costituzione di portafogli d’investimento in valori mobiliari proiettati nel medio-lungo periodo, operando al contempo mirate azioni difensive a presidio del valore economico degli attivi di trading e di derisking per quelli misurati al fair value contro il patrimonio netto. 

Particolare rigore e prudenza sono stati adottati nella determinazione del fair value delle attività e passività finanziarie, in considerazione dei potenziali effetti prospettici sui valori delle securities che potrebbero derivare dal perdurare della crisi economica e finanziaria globale. 

Il margine di intermediazione complessivo del periodo è a 766 milioni di euro (+48,1%, in crescita di 249 milioni). Alla sua formazione hanno contribuito le attività di Capital Markets per 676 milioni di euro e di Investment Banking e Structured Finance per 90 milioni di euro. 

Grazie ad una struttura dei costi operativi sotto controllo (a 112 milioni) l’effetto dei più elevati ricavi si trasferisce integralmente al risultato della gestione operativa, che si porta a 653 milioni di euro (+63,1% rispetto al 31 marzo 2019), con un ragguardevole cost/income ratio al 14,7% rispetto al precedente 22,5%. 

Accantonamenti, rettifiche di valore nette e altri oneri incidono per complessivi 35 milioni di euro; importo che riflette la previsione di costi per 45 milioni di euro a titolo di contribuzione per il 2020 al Fondo di Risoluzione Unico Europeo. Le riprese di valore nette per 10 milioni di euro registrate sui crediti alla clientela e altri attivi riflettono, da un lato, il miglioramento qualitativo degli impieghi; dall’altro, l’implementazione nel trimestre degli interventi gestionali volti a ridurre l’incidenza dei crediti deteriorati (scesi a 1,3% dal precedente 1,7%) e a trasferire alla Capogruppo, in modalità sintetica ed in linea con il previsto processo di integrazione societaria, la gestione del credito specialistico. 

Alla performance economica complessiva ha contribuito la crescita del totale attivo di bilancio, salito a 217 miliardi dai 192 miliardi del 31 dicembre 2019. Incremento per la prevalenza legato agli attivi fruttiferi: pronti contro termine, valori mobiliari, interbancario attivo. Nel corso del trimestre è stato implementato il nuovo modello di produzione e distribuzione di prodotti d’investimento retail a capitale garantito, finalizzato alla creazione di una base di raccolta stabile con designazione al fair value; lo stock di strumenti in circolazione al 31 marzo 2020 ha superato i 700 milioni. 

L’insieme delle strategie e dinamiche gestionali del trimestre ha portato i Risk Weighted Assets a 26,7 miliardi di euro, in riduzione dai precedenti 34 miliardi di euro pur a fronte della suddetta espansione dell’attivo totale. I fondi propri ai fini di vigilanza sono prossimi a 4,8 miliardi di euro; importo che non tiene al momento conto del risultato di periodo. 

Il Common Equity Tier 1 Ratio, il Total Capital Ratio ed il Leverage Ratio così determinati si portano rispettivamente a 11,96%, 17,95% e 4,21%. In ottemperanza a quanto previsto dal Regolamento (UE) 2017/2395 del 12 dicembre 2017, si forniscono a seguire informazioni sui fondi propri ai fini della vigilanza e sui coefficienti prudenziali di Banca IMI con ed in assenza di applicazione delle norme transitorie previste dal Regolamento.