Economia

Banca IMI: risultato netto consolidato record a 1,4 mld, il più alto di sempre

Approvato il consuntivo al 31 dicembre 2019: utile netto consolidato a €1.415 mln, margine di intermediazione a €2,6 mln e crescita negli interessi a +51,9%

Banca IMI approva il consuntivo al 31 dicembre 2019: utile netto consolidato a €1.415 mln, margine di intermediazione a €2,6 mln, crescita negli interessi a +51,9%. Raddoppiati i profitti da gestione degli attivi finanziari.

Il Consiglio di Amministrazione di Banca IMI, la banca d’investimento del Gruppo Intesa Sanpaolo guidata dall’amministratore delegato Mauro Micillo e dal direttore generale Massimo Mocio, si è riunito nei giorni scorsi sotto la presidenza di Gaetano Miccichè e ha approvato i consuntivi individuale e consolidato al 31
dicembre 2019.

Il consuntivo annuale fa segnare un utile netto consolidato a 1.415 milioni di euro, performance senza precedenti nella storia della Società, in aumento di oltre il 76% rispetto ai 803 milioni al 31 dicembre 2018.

La performance economica è stata trainata dall’andamento dei ricavi, caratterizzati da un robusto livello di interessi netti, in progressiva crescita da inizio anno (+51,9% rispetto al periodo di confronto) e da profitti dalla gestione degli attivi finanziari raddoppiati (a 1.363 milioni).

I ricavi contabilizzati nel 4Q19 – a 570 milioni – vedono una forte crescita nel margine commissionale e si confermano ancora una volta a livelli elevati, conducendo il margine di intermediazione complessivo dell’esercizio a 2.659 milioni di euro (+58,1%, in crescita di 977 milioni).

Alla sua formazione hanno contribuito le attività di Capital Markets per 2.225 milioni di euro e di Investment Banking e Structured Finance per 434 milioni di euro.

Grazie ad una struttura dei costi operativi sotto controllo (a 473 milioni) l’effetto dei più elevati ricavi si trasferisce integralmente al risultato della gestione operativa, che si porta a 2.186 milioni di euro (+79,6% rispetto al 31 dicembre 2018), con un ragguardevole cost/income ratio al 17,8% rispetto al precedente 27,7%.

Accantonamenti, rettifiche di valore nette e altri oneri incidono per complessivi 88 milioni di euro; importo che include 59 milioni di contributi versati per il 2019 ai Fondi di Risoluzione Unico Europeo ed Italiano.

Alla performance economica ha contribuito la crescita del totale attivo di bilancio, salito a 192 miliardi dai 165 miliardi del 31 dicembre 2018.

Oltre alla crescita organica dei portafogli titoli del banking book, con 16 miliardi di nuovi investimenti netti nell’esercizio, si assiste all’aumento degli impieghi per cassa di finanza strutturata, con 2 miliardi di produzione netta dalla fine del precedente esercizio. L’espansione negli attivi del banking book unitamente all’incremento nei requisiti per rischi di mercato portano alla fine del trimestre i Risk Weighted Assets a 34 miliardi di euro.

I fondi propri ai fini di vigilanza sono pari a 5,1 miliardi di euro; l’importo non tiene conto in alcuna misura del risultato d’esercizio.

Nella loro determinazione ci si è avvalsi, per il secondo anno ed in linea con l’impostazione adottata dal Gruppo Intesa Sanpaolo, della facoltà di attenuare l’impatto dell’introduzione dell’IFRS9 per la quota di impairment contabilizzata in sede di First Time Adoption del nuovo principio (secondo il c.d. approccio “statico”).

Il Common Equity Tier 1 Ratio, il Total Capital Ratio ed il Leverage Ratio così determinati si portano rispettivamente al 10,2%, 15,0% e 4,85%. In ottemperanza a quanto previsto dal Regolamento (UE) 2017/2395 del 12 dicembre 2017, si forniscono a seguire informazioni sui fondi propri ai fini della vigilanza e sui coefficienti prudenziali di Banca IMI con ed in assenza di applicazione delle norme transitorie previste dal Regolamento.