Economia
Banche, Monti: "Con fondi pubblici rischio default nel 2011"
L'audizione dell'ex presidente del Consiglio Mario Monti alla Commissione di inchiesta sulle banche
"Se avessimo dato soldi pubblici alle banche italiane nel 2011 avremmo pregiudicato ulteriormente, forse fino al default, la posizione dei titoli di debito dell'Italia". Lo ha sostenuto l'ex presidente del Consiglio, Mario Monti, nel corso dell'audizione della commissione d'inchiesta sulle banche ricordando che "sia la Banca d'Italia e che l'Fmi peraltro dicevano che non c'era necessita' di aiuti e le banche non sono oche da ingrassare" in quanto "devono avere la volonta' di volere questi aiuti".
Riguardo poi l'altra ipotesi, ovvero quella di una richiesta di aiuti alla Ue, secondo Monti questa soluzione avrebbe comportato una serie di conseguenze negative: "Le autorita' europee - ha detto Monti - se fanno un prestito e' ad alto tasso di interesse. Non e' un regalo e poi scatta l'arrivo di una cosa che alcuni vogliono o pensano che ci sia stata: la troika a Roma".
Infine, un passaggio sulla lettera che la Bce inviò il 5 agosto 2011 all'Italia. "Era fuori dalle competenze" dell' Eurotower, competenze che "spettavano alla Commissione europea", ha concluso Monti che ha ricordato come appena due giorni dopo la ricezione, il 7 agosto 2011, condannò la lettera in un suo articolo pubblicato sul Corriere della Sera.