Banche "salvate", ipotesi di restituire il 30% ai risparmiatori - Affaritaliani.it

Economia

Banche "salvate", ipotesi di restituire il 30% ai risparmiatori

Governo e maggioranza lavorano al nodo degli istituti di credito cooperativo salvati con il decreto del 22 novembre: Banca Marche, Banca Etruria, Cariferrara e Carichieti. Si studiano i possibili interventi per sollevare almeno in parte i piccoli risparmiatori che hanno investito nelle obbligazioni "azzerate". Lo ha confermato ieri il ministro dell'economia Padoan, che sarà ascoltato sabato dalla Camera ed in quella occasione il governo potrebbe rendere note le sue decisioni. Ieri sera l'incontro con Renzi per discutere un tema che sta diventando sempre più importante e delicato. 

Tra le ipotesi, si lavora alla creazione di un fondo. La proposta del Pd è di stanziare 100 milioni di euro a fronte dei quasi 350 milioni di perdite.   

PADOAN, A BREVE MISURE PER FASCE DEBOLI DEI RISPARMIATORI - Il governo "sta studiando misure a sostegno delle fasce piu' deboli dei risparmiatori" che hanno risentito "di questa operazione di risoluzione" delle quattro banche oggetto di salvataggio. Come ha detto ieri il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, "non e' un rimborso ma un'operazione di natura umanitaria che riconosce lo stato di bisogno di una parte dei risparmiatori". Secondo Padoan, questo tipo di misura non rientrerebbe nelle norme Ue sugli aiuti di Stato. "Si tratta - ha spiegato Padoan - di misure di tipo umanitario che vanno incontro alle necessita' delle fasce piu' deboli dei risparmiatori coinvolti nella risoluzione, e non hanno nulla a che fare con l'operazione finanziaria in quanto tale".

POSSIBILI DUBBI DALL'UE - La Commissione europea, ha proseguito "potrebbe avere obiezioni se queste misure fossero considerate parte dell'operazione di risoluzione, ma non lo e': sono due cose completamente separate". I termini, ha detto il ministro dell'Economia, "sono ancora da precisare: sto tornando a Roma (nella serata dei martedì, ndr) per occuparmene e troveremo soluzioni da proporre al parlamento: c'e' un'audizione se non sbaglio gia' sabato". Quanto alle misure gia' adottate per la risoluzione dei quattro istituti (Banca Marche, Etruria, Carife e Cari Chieti), dal punto di vista europeo si collocano in una fase di "regime intermedio", ha spiegato Padoan: dal primo gennaio 2016 saranno infatti in vigore "misure Ue piu' stringenti sulla risoluzione delle crisi bancarie, passando dal 'bail out' al 'bail in', "in gran parte appannaggio dell'Unione bancaria". Se anche tali norme non sono ancora operative, ha spiegato Padoan, "bisogna cominciare a introdurne alcuni principi, cosa che e' stata fatta nel pieno rispetto delle regole europee".

CODACONS: RISPARMIATORI NON ERANO INFORMATI SUI RISCHI - "Centinaia di segnalazioni giunte in questi giorni al Codacons da parte di risparmiatori di Banca Marche, Banca Etruria, Carichieti e Carife, dimostrano inequivocabilmente come i cittadini non abbiano ricevuto adeguate informazioni sui rischi degli investimenti, al momento dell'acquisto di azioni e obbligazioni subordinate". Lo afferma l'associazione dei consumatori, che sta valutando la documentazione ricevuta da oltre 2000 risparmiatori che al momento hanno aderito all'azione risarcitoria lanciata sul sito www.codacons.it Proprio la mancanza di informazioni adeguate circa i rischi degli investimenti, ha portato negli ultimi anni il Codacons a vincere numerosissime cause dinanzi i Tribunali di tutta Italia, con le banche condannate a rimborsare integralmente gli investitori di Bond Argentina, titoli Lehman Brothers, ecc. "Nel 70% dei casi le banche hanno preferito la transazione, ovvero il raggiungimento di un accordo con il risparmiatore - afferma il Presidente Carlo Rienzi - I numeri, relativamente a questo genere di controversie, sono chiari: nell' 80% dei casi si raggiungono accordi transattivi entro 12 mesi dall' attivazione della causa; per il restante 20%, invece, le sentenze favorevoli rappresentano circa il 93% del totale". Il Codacons lancia infine una bordata ad alcuni soggetti del mondo delle associazioni, che "al solo scopo di "accaparrarsi clienti" stanno creando enorme confusione e delegittimando il lavoro altrui: la nostra e' una azione risarcitoria collettiva, nel senso che riguarda una moltitudine di soggetti che presentano i medesimi diritti e hanno subito i medesimi danni. Chi confonde questa azione con la "class action" in stile americano, non applicabile al contesto delle 4 banche salvate dal Governo e da noi mai avviata, non fa gli interessi dei risparmiatori, ma contribuisce solo a creare confusione negli investitori allo scopo di disorientarli e spingerli nella propria "ragnatela". Crediamo invece che i cittadini debbano essere correttamente informati e scegliere in piena autonomia le strade da intraprendere per la tutela dei propri diritti, senza associazioni parasindacali che screditino il lavoro altrui". (AGI) Red/Ila