Economia
UniCredit, aumento in cassaforte. Ecco il consorzio di garanzia
Secondo le indiscrezioni, il Ceo di UniCredit Mustier avrebbe già invitato 10 istituti a partecipare al consorzio di collocamento dell’aumento da 10-13 miliardi
Unicredit manterrebbe una partecipazione del 7% con la possibilità di una definitiva uscita di scena nei prossimi anni. Sul fronte Pioneer Asset Management nonostante gli sforzi della cordata italiana Poste Italiane-Anima- Cdp il favorito resta il gruppo francese Amundi, che per l’asset manager controllato del gruppo Unicredit che gestisce masse per 225 miliardi di euro avrebbe fatto l’offerta più alta, superando i 3,5 miliardi di euro richiesti da Mustier e che avevano indotto Aberdeen Asset Management al ritiro pochi giorni fa. Fuori dai giochi sarebbe pure l’australiana Macquarie, che avrebbe anzi fatto pervenire l’offerta più bassa delle tre.
Se tutto questo non bastasse, a dare una mano al rimbalzo del titolo e più in generale del comparto bancario italiano (con Mps finito sospeso al rialzo dopo un +16% teorico a 20,36 euro per azione) è la voce rilanciata sempre dall’agenzia Reuters, che ha citato fonti interne alla Bce, secondo cui Mario Draghi è pronto ad incrementare, sia pure temporaneamente, gli acquisti di Btp italiani sul mercato nel caso in cui una vittoria del “no” al referendum costituzionale del 4 dicembre prossimo mette i mercati in fibrillazione. Grazie a questa voce anche il rendimento sul Btp decennale guida italiano torna a flettere oscillando a metà pomeriggio sull’1,98%-1,97%, mentre il Ftse Mib di Piazza Affari guadagna oltre un punto percentuale.
Luca Spoldi