Economia
Banco Bpm, decolla l'utile nel primo trimestre: +40%
Crescono anche i ricavi, a 1,43 mld (+15% rispetto al primo trimestre 2023)
Banco Bpm, decolla l'utile nel primo trimestre: +40%
Banco Bpm archivia il primo trimestre del 2024 con un utile netto che sale a 370 milioni di euro (+40% a/a), sottolineando "un eccellente avvio dell’esercizio 2024, pienamente in linea con gli obiettivi del piano strategico 2023-2026".
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Il gruppo, il cui Cda si è riunito oggi sotto la presidenza di Massimo Tononi, approvando la situazione patrimoniale ed economica al 31 marzo 2024, evidenzia un significativa crescita della performance operativa, con proventi operativi a 1,434 miliardi di euro (+15% rispetto al primo trimestre 2023), un risultato della gestione operativa in crescita a 765 milioni di euro (+25% rispetto al primo trimestre 2023) e rettifiche su crediti a 82 milioni di euro (-40% rispetto al primo trimestre 2023).
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Per l’intero esercizio 2024 Banco Bpm stima che "la solidità dei risultati raggiunti, unitamente alla positiva view prospettica, portano da un lato a ribadire tutti i target di redditività e remunerazione per gli azionisti e, dall’altro, ad evidenziare possibili margini di miglioramento della previsione di EPS di 90 centesimi di euro al netto delle componenti non ricorrenti (oltre 1,1 euro considerando le componenti one-off allo stato ipotizzabili)".
"Tale previsione - precisa la banca nel comunicato - sarà aggiornata in sede di presentazione dei risultati semestrali". Banco Bpm conferma quindi "tutti gli obiettivi di utile, payout e patrimonializzazione annunciati nell’ultimo Piano".
"L’andamento dell’economia nei primi mesi del 2024 ha confermato una buona resilienza complessiva, nonostante il persistere delle crisi geopolitiche: le ultime previsioni delineano una costante crescita (seppur debole) nell’Eurozona per il 2024, che troverà più vigore nel 2025. Per l’Italia le aspettative sono leggermente più ottimistiche rispetto a quelle formulate ad inizio anno, in particolare sull’inflazione e sulla crescita del Pil, adesso posizionata tra lo 0,9% (Confindustria) e l’1% (Def)". Lo evidenzia Banco Bpm nella nota di accompagnamento ai risultati del primo trimestre 2024.
"Diversamente dagli Usa -si legge nella nota- in Europa il graduale rientro delle spinte inflazionistiche rende probabile l’avvio di una fase di allentamento monetario da parte della Bce a partire da giugno 2024, con scenari di riduzione dei tassi ufficiali che si può ipotizzare procederanno in modo cauto. Sul fronte della raccolta, è plausibile attendersi una buona tenuta dei depositi, nonostante la prevista pressione generata dalle emissioni di bond governativi".
"Lo scenario di lento ma progressivo calo dei tassi di mercato potrebbe ridurre le pressioni concorrenziali sul funding e, di conseguenza, rendere meno significativo delle attese il ricorso a fonti di raccolta vincolata ed onerosa. Il rallentamento degli impieghi risulterà persistente per gran parte del primo semestre, mentre segnali di ripresa tangibile potrebbero manifestarsi nella seconda parte dell’anno, con tassi di interesse più favorevoli agli investimenti".
A livello complessivo, "il margine di interesse dovrebbe comunque manifestare un trend positivo rispetto al 2023, beneficiando di un livello medio dei tassi superiore, nel complesso dei 12 mesi, a quello dell’anno precedente". Sul fronte delle commissioni, "dopo un primo trimestre molto solido, è atteso proseguire il trend di crescita anno su anno supportato, lato investimenti, da masse crescenti che potranno beneficiare di un positivo effetto mercato oltre che della potenziale ripresa della raccolta netta. Dall’altro lato sono attese stabili le commissioni legate all’operatività creditizia".
"Gli oneri operativi proseguiranno in modo stabile e in linea con le attese anche nel secondo trimestre, mentre a partire dal mese di luglio il possibile esito positivo della negoziazione in corso con le Organizzazioni Sindacali potrebbe determinare effetti positivi in termini di contenimento del costo del personale. Sul fronte delle spese amministrative, il maggior onere derivante dall’attuazione delle iniziative delineate nel nuovo Piano Industriale dovrebbe essere pienamente bilanciato dall’effetto degli interventi di ottimizzazione, i cui benefici dovrebbero materializzarsi a partire dall’ultimo trimestre".
Con riferimento al costo del credito, Banco Bpm spiega che "la sua evoluzione dipenderà principalmente dall’andamento dei flussi a default; ove tali flussi rimangano stabili sui livelli registrati in questa prima parte dell’anno, sarà possibile confermare un andamento migliorativo rispetto al 2023. Le politiche creditizie di Gruppo si manterranno comunque prudenti, con una selezione attenta della clientela; analogamente, i livelli di copertura rimarranno stabili su livelli cautelativi confermando il rigore nelle valutazioni adottato negli ultimi anni sia sulle esposizioni performing che non performing. Per l’intero l’esercizio la solidità dei risultati raggiunti, unitamente alla positiva view prospettica, portano da un lato a ribadire tutti i target di redditività e remunerazione per gli azionisti e, dall’altro, ad evidenziare possibili margini di miglioramento della previsione di Eps di 90 centesimi di euro al netto delle componenti non ricorrenti".