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Economia
BancoBpm, Ubs: target per UniCredit con "tesoretto" da 4 miliardi
Il Ceo di BancoBpm Giuseppe Castagna

Il fermento sul fronte delle possibili fusioni tra istituti di credito continua a tenere banco a Piazza Affari. Da un lato, infatti, sono sfumati dalla versione definitiva del Dl Sostegni bis le agevolazioni sulle deferred tax asset (Dta) per le aggregazioni, ma dall'altro le indiscrezioni continuano a rilanciare l'ipotesi di una maxi-fusione a tre tra UniCredit (-0,49%), Mps (piatta) e BancoBpm (+0,93%). Ed è proprio sulla banca di piazza Meda che si concentrano gli analisti di Ubs, che aumentano il suo target price a 2,65 euro (da 1,95 euro) aggiornando il giudizio a neutral (da sell).

Orcel Unicredit
L'amministratore delegato di UniCredit Andrea Orcel

Il motivo? A seguito dei "forti risultati" del primo trimestre del 2021, scrivono gli analisti elvetici, vengono aumentate le stime sul risultato netto di Banco Bpm (18%-39%) grazie al "miglioramento della progressione degli utili a seguito di ricavi da commissioni più forti del previsto" e grazie all'annuncio della vendita di Npl per altri 1,65 miliardi che porterà la banca a raggiungere un rapporto Npe lordo del 6%.

Secondo Ubs, inoltre, BancoBpm si conferma "un potenziale obiettivo di M&A nel processo di consolidamento bancario, il che dovrebbe continuare a sostenere il titolo".

Il Banco, spiegano, è un potenziale target per un'acquisizione da parte di una banca più grande in Italia perchè avrebbe in quel caso quasi 4 miliardi sul fronte della conversione della Dta e la concentrazione geografica delle sue filiali in Lombardia aiuterebbe un potenziale acquirente a rafforzare la propria presenza nell'area più ricca d'Italia.

E il pensiero va a UniCredit, dove non è un mistero che il nuovo amministratore delegato Andrea Orcel avrebbe individuato proprio in Piazza Meda un obiettivo ideale per l'M&A in chiave semi-transformational anche per l'accesso alla fabbrica prodotto Anima in panca al gruppo guidato da Giuseppe Castagna.

Gli analisti di Ubs fanno una mossa simile anche per Bper, con un rialzo del target price a 2,40 euro (da 2,25 euro) con conferma del rating buy sulla base di "solide prospettive nella generazione dei ricavi dopo l'integrazione delle filiali ex Ubi".

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