Economia

Bayer fissa target ambiziosi e manda in soffitto il brand Monsanto. Rumors

Il gruppo ha indicato un margine operativo lordo di oltre il 30% a tre anni dal perfezionamento dell'acquisizione di Monsanto

Bayer fissa target di medio termine ambiziosi e punta a cambiare, secondo le indiscrezioni, il nome a Monsanto, l'azienda Usa specializzata nella produzione di semi Ogm che acquisterà per 66 miliardi di dollari e spesso presa di mira dalle associazioni ambientaliste, soprattutto europee. La multinazionale di Leverkusen ha fornito un quadro delle sue prospettive e ambizioni ed espresso tutto il suo ottimismo per gli anni a venire nel corso di un incontro con la comunita' finanziaria organizzato a pochi giorni dall'accordo da 66 miliardi di dollari per l'acquisizione di Monsanto. In particolare Bayer punta ad accrescere nei prossimi anni i ricavi e la redditivita' di entrambe le sue due divisioni principali, la farmaceutica e l'agrochimica.

"Siamo ottimisti sullo sviluppo di Bayer nel medio termine e abbiamo pertanto aspirazioni ambiziose", ha affermato l'amministratore delegato Werner Baumann prima dell'avvio dell'incontro a Colonia. La multinazionale di Leverkusen prevede un "significativo" miglioramento dei ricavi e della redditivita' per la divisione farmaceutica grazie agli ultimi farmaci cosiddetti blockbuster. Nello specifico Bayer si aspetta un picco potenziale di ricavi annuali generati dai suoi principali medicinali, tra cui l'anticoagulante Xarelto, di oltre 10 miliardi di euro, contro la precedente stima di 7,5 miliardi. Baumann si è però detto ottimista anche sul potenziale dei farmaci in fase di sviluppo e indicato in almeno 6 miliardi il potenziale dei ricavi legati a sei medicinali attualmente non ancora in commercio ma in fase di test clinici.

Per la divisione Crop Science specializzata nei prodotti agroindustriali, Baumann ha indicato un margine operativo lordo di oltre il 30% a tre anni dal perfezionamento dell'acquisizione di Monsanto, a fronte del margine pro-forma del 27% del 2015. L'acquisizione, che le due aziende prevedono di perfezionare verso la fine dell'anno prossimo una volta ottenute le relative autorizzazioni, e' stata difesa a spada tratta da Baumann dalle critiche ricevute da analisti e osservatori. "C'era la percezione che si trattasse di un qualcosa venuto fuori dal nulla e completamente estraneo alla nostra strategia", ha detto Baumann sottolineando come gia' nel settembre del 2014 l'azienda avesse indicato l'obiettivo di puntare su farmaceutica e agrochimica.