Economia

Bce, a marzo tassi su di altri 50 punti: continua la linea "falco" di Lagarde

Il Consiglio della Bce continuerà ad aumentare i tassi di interesse "in misura significativa" e a un "ritmo costante" per riportare l'inflazione al 2%

"Gli interventi pubblici volti a proteggere l’economia dall’impatto degli elevati prezzi energetici dovrebbero essere temporanei, mirati e modulati al fine di preservare gli incentivi a un minore consumo di energia. In particolare, con l’attenuarsi della crisi energetica è importante iniziare ora a revocare tali interventi tempestivamente in linea con il calo dei prezzi dell’energia e in maniera concordata", indica la Bce che sottolinea come "qualsiasi misura che disattenda questi criteri verosimilmente sospingerà al rialzo le pressioni inflazionistiche di medio termine, rendendo necessaria una risposta di politica monetaria più risoluta. Inoltre, in linea con il quadro di governance economica dell’Ue, le politiche di bilancio dovrebbero essere orientate a rendere l’economia più produttiva e a ridurre gradualmente l’elevato livello del debito pubblico".

"Le politiche volte a migliorare la capacità di approvvigionamento dell’area dell’euro, soprattutto nel settore energetico, possono contribuire a ridurre le spinte sui prezzi nel medio periodo. A tal fine, i governi dovrebbero attuare tempestivamente i piani per gli investimenti e per le riforme strutturali nell’ambito del programma Next Generation EU. La riforma del quadro di governance economica dell’UE dovrebbe essere portata a termine in tempi brevi", conclude il bollettino. 

Fabio Panetta, membro del Comitato esecutivo della Bce, in occasione dell'evento organizzato dal Centre for European Reform, dalla Delegazione dell'Unione europea nel Regno Unito e dall'Ufficio di rappresentanza della Bce a Londra, ha dichiarato che "l'inflazione potrebbe scendere sotto il 3% alla fine di quest’anno".     "La componente energetica dell’inflazione nelle scorse settimane, ha osservato Panetta, ha registrato una riduzione superiore a quella contenuta nelle nostre proiezioni di dicembre. Di conseguenza, anche l’inflazione complessiva è in diminuzione; a gennaio essa si collocava su livelli ben inferiori alle stime che erano state formulate nelle proiezioni. Se l’attuale discrepanza tra l’inflazione effettiva e quella prevista venisse confermata nei prossimi mesi, la dinamica dei prezzi al consumo scenderebbe al di sotto del 3 per cento sul finire di quest’anno".

"Il calo dell’inflazione complessiva, ha sottolineato Panetta, è particolarmente visibile dagli indicatori relativi alle sue tendenze di più breve termine, che nelle fasi in cui la dinamica dei prezzi varia rapidamente possono risultare più informativi del consueto tasso d’inflazione sui dodici mesi. Sulla base di tali indicatori, anche l’inflazione di fondo mostra segni di riduzione. Anche i prezzi all’ingrosso dell’elettricità e del gas sono scesi al di sotto dei livelli ipotizzati nelle proiezioni di dicembre; la riduzione dell’inflazione dei beni energetici potrebbe pertanto proseguire nei prossimi mesi. I prezzi all’ingrosso dell’energia incidono su tutte le componenti dell’inflazione, e continuano a rappresentare il principale fattore alla base dell’aumento dei prezzi sia dei beni sia dei servizi".