Economia

"L'allarme di Lagarde sulla crescita Ue? Peggio di quanto stima la Bce. I dazi non saranno applicati nei modi previsti"

Il commento di Saverio Berlinzani (ActivTrades) in scia alle dichiarazioni della presidente della Bce Christine Lagarde in audizione in commissione Affari economici a Strasburgo

di Rosa Nasti

Lagarde lancia l’allarme sulla crescita dell'Ue, ma potrebbe andare peggio di quanto previsto dalla Bce

Christine Lagarde, presidente della Bce, interviene al Parlamento europeo e mette in guardia: l’incertezza è alta. Parla di tutto – dazi, economia, banche, difesa, asset russi – ma è il rischio di una guerra commerciale a far scattare l’allarme. Secondo la Bce, le tariffe Usa sulle importazioni europee potrebbero tagliare la crescita dell’eurozona di 0,3 punti percentuali, soprattutto se l’Ue risponderà con misure equivalenti.

Lagarde, però, frena e non sposa la linea dell'occhio per occhio, dente per dente. Ma gli analisti vedono nero: le stime potrebbero essere persino peggiori di quelle indicate dalla banchiera centrale, avverte Saverio Berlinzani di ActivTrades ad Affaritaliani.it.

Qual è il rischio che l’effetto negativo si espanda oltre questa stima? Che tipo di previsioni si possono fare al momento?

Lagarde, stamani, nel suo intervento presso la Commissione Economica del Parlamento europeo, ha dichiarato che l'analisi  Bce suggerisce che una tariffa statunitense del 25% sulle importazioni dall'Europa ridurrebbe la crescita dell'area dell'euro di circa 0,3 punti percentuali nel primo anno. Una risposta europea sotto forma di aumento delle tariffe sulle importazioni statunitensi aumenterebbe ulteriormente questa percentuale a circa lo 0.5%.

Successivamente, ha ammesso però, come ha fatto ieri Jerome Powell, riferendosi alle possibili conseguenze dei dazi, che tali numeri sono estremamente incerti ed è per ora assai difficile comprendere l’impatto preciso delle tariffe sui vari aggregati macro, poiché, tali conseguenze potrebbero non essere lineari. In linea teorica potrebbe anche essere peggio di quanto stima la Bce. Anche se noi continuiamo a pensare che i dazi facciano parte di una strategia atta a deprezzare il dollaro, e non verranno applicati nelle forme e nei modi prospettati.

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Se la Bce abbassa i tassi per rispondere ai dazi, quali impatti avrebbe su inflazione e consumi?

I dazi andrebbero a generare un aumento dell’inflazione, per cui sarebbe anomalo se la Bce tagliasse i tassi per rispondere ad un aumento dei prezzi. In ogni caso se lo facesse, significherebbe che le tariffe non avrebbero avuto alcun impatto sui prezzi e l’inflazione rimarrebbe sotto controllo in un trend strutturale di discesa. Se così fosse gli effetti del nuovo taglio sarebbe positivo per la ripesa e per le borse.

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Le parole del Presidente evidenziano i timori di rallentamento dell’economia europea, nel caso venissero applicati i dazi da parte dell’Amministrazione Usa. La crescita, già asfittica, verrebbe appesantita dall’applicazione delle tariffe e dalla guerra commerciale in atto. In più le scadenze tecniche hanno provocato chiusure di posizioni che hanno appesantito i listini europei.