Economia
Bce, effetto Volkswagen: ora Draghi accontenta anche il duo Merkel-Weidmann


Sempre in terra teutonica, Commerzbank dal canto suo dopo le parole di Draghi sembra aver visto scattare una nuova luna i miele con analisti che finora consigliavano di stare alla larga dal titolo, mentre ora Nomura ha alzato a 14 euro il target price sul titolo, Bnp Paribas a 13,5 euro e Hsbc a 14,5 euro contro i poco più di 10,25 euro attuali. Insomma, dopo anni di discussioni sui rischi che i mercati restassero “drogati” dai tassi a zero, che le riforme finissero in soffitta, che le virtù dell’austerità venissero dimenticate, si scopre che mercati, banche, aziende ed emittenti pubblici tutti non vogliono altro che restare attaccati il più a lungo possibile al seno delle banche centrali, per ridurre il costo sociale di trasformazioni che sono al tempo stesso inevitabili quanto naturali nel corso dell’evoluzione di qualsiasi sistema economico, ma non per questo meno spiacevoli.
Sarà anche per questo che la Cina ha subito preso la palla al balzo e annunciato a sua volta il taglio dal 4,6% al 4,35% del tasso d’interesse sui prestiti a un anno e dall’1,75% all’1,50% di quello sui depositi, limando inoltre di mezzo punto percentuale il coefficiente di riserva obbligatoria delle banche? Pechino in questo modo ribadisce di voler far crescere l’economia di almeno il 7% quest’anno nonostante le pressioni deflazionistiche, la sovracapacità produttiva esistente e la debole domanda mondiale.
Ma se Europa e Asia continueranno ad allentare le proprie politiche monetarie per sostenere l’espansione, la Federal Reserve se la sentirà di alzare i tassi o non preferirà anche lei restare ancora alla finestra? C'è il rischio che alla fine o le politiche monetarie perdano nel complesso la loro efficacia o, al contrario, improvvisamente i prezzi tornino a correre, obbligando le banche centrali a rialzare di corsa i tassi e causare quell’ulteriore violento shock (ciò di cui l’economia reale non ha certo bisogno). La risposta al momento non sembra avercela ancora nessuno, né analisti né investitori né tanto meno banchieri centrali.
Luca Spoldi