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Economia
Bce, Lagarde ancora "colomba" sui tassi in mezzo ai "falchi"
Andrew Bailey, Christine Lagarde e Jerome Powell, presidenti rispettivamente di BoE, Bce e Fed

Se negli Usa l’inflazione ha già raggiunto il 7%, il livello più alto dal 1982 con le spinte sui prezzi sostenute strutturalmente anche dagli incrementi salariali in un’economia che marcia a pieno regime anche grazie ai massicci investimenti decisi dall’amministrazione Biden, nel Vecchio Continente, stando alle parole della Lagarde, la musica invece non cambia, almeno per il momento: il caro-energia incide per più del 50% sull’andamento dell'inflazione e i colli di bottiglia sulle forniture lungo la catena produttiva persistono, facendo sì che “in alcuni settori la domanda supera l'offerta condizionata da vincoli”.

Quindi, è vero che la corsa dei prezzi rimarrà elevata più a lungo previsto, ma declinerà in corso anno. Anche perché stanno arrivando segnali, ha spiegato la numero uno della Bce nella tradizionale conferenza stampa post-riunione del Direttivo, che i “colli bottiglia forse iniziano ad allentarsi”.

La Lagarde ha tenuto a tranquillizzare quanti temono che forse Francoforte sta sottovalutando l’andamento dei prezzi, spiegando che c’è “preoccupazione unanime in consiglio sui numeri dell’inflazione” e che il board “presterà grande attenzione ai nuovi dati macro in arrivo”, ma l’Eurotower è determinato “a prendere decisioni giuste, non affrettate”. In più, l’economia dell'area dell'euro "continua a riprendersi e il mercato del lavoro sta migliorando ulteriormente, aiutato da un ampio sostegno politico. Ma è probabile che la crescita rimanga contenuta nel primo trimestre, poichè l'attuale ondata di pandemia continua a pesare sull'attività economica" e “gli alti costi dell'energia stanno danneggiando i redditi e rischiano di frenare la spesa".

Nonostante le pressioni, quindi, meglio tenere la barra dritta: è vero che l’indice dei prezzi al consumo viaggia intorno al 5% con la componente core, calcolata senza i beni alimentari ed energetici, arriva a poco più della metà ed è sopra l’obiettivo statutario dell’Eurotower, ma nel 2023 e nel 2024, l’orizzonte che guida le scelte di politica monetaria della Bce, sarà, ha sottolineato ancora la Lagarde, sotto il 2% (secondo le stime di dicembre all’1,8% il prossimo anno). Quindi, a differenza di Fed e BoE, la Bce continua ad andare per la sua strada.

@andreadeugeni

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