Economia
Bce, nuovo rialzo dei tassi e nuova "stangata" sui mutui per le famiglie
Per il Codacons l'aumento del costo del denaro causerà un aggravio di spesa aggiuntivo nelle tasche degli italiani
Bce, il nuovo rialzo di interessi dà l'ennesima "stangata" alle famiglie italiane su prestiti e mutui
Tempi grigi in arrivo per il mercato dei mutui, e quindi per gli italiani: il Codacons, infatti, stima che l’imminente rialzo dei tassi di interesse varato dalla Bce, pari a 75 punti base del tasso di sconto della Banca centrale, avrà un impatto sulle rate e sui tassi di riferimento per prestiti e mutui.
Se è vero che occorrerà attendere qualche giorno per capire in quale misura la recente decisione modificherà il mercato dei mutui e l’impatto preciso sui mutui già accesi dagli italiani – ha affermato il portavoce del Codacons, Stefano Zerbi – Ciò che è certo è che l’aumento, seppur finalizzato a contenere l’inflazione, arriva in un momento in cui le famiglie sono assediate dal caro-bollette e da una crescita record dei prezzi al dettaglio. Un aggravio di spesa aggiuntivo, pertanto, che impoverirà gli italiani e “aumenterà il rischio di ritardi nei pagamenti delle rate, con i nuclei più in difficoltà che a fine mese dovranno scegliere se pagare le bollette o la rata del mutuo”.
L’impatto del rialzo sui mutui a tasso variabile
Per i mutui a tasso variabile l’aumento sarà compreso tra 40 e 50 euro, laddove il tasso di riferimento è quello dell’Euribor, che se il 27 settembre 2021 era pari a -0,55% per un mese e -0,54% per i tre mesi, al 27 Ottobre 2022 è salito rispettivamente all’1,13% e all’ 1,61%.
L’impatto del rialzo sui mutui a tasso fisso
Anche per coloro che accederanno ora a un mutuo a tasso fisso, questo risulterà sensibilmente più costoso rispetto alle condizioni in vigore solo un anno fa, a causa della costante crescita dei tassi di interesse accentuata anche dalla guerra in Ucraina. Il tasso di riferimento per i mutui fissi è, infatti, passato da 0,40 del settembre 2021 per i mutui di 20 anni al 2.79% attuale, per i mutui di 25 anni dallo 0,51% al 2.58%, per i trentennali dallo 0,48% al 2.41%.
Con la conseguenza che, per esempio, nel caso di un nuovo mutuo a tasso fisso da 200 euro della durata di 20 anni, l’incremento arriva fino a 3.100 euro.