Benetton, Il lutto non scuote la Borsa. Mercato in pressing su Alessandro
Non si tratta di cinismo ma di una conferma di quanto Gilberto Benetton sia riuscito a diversificare con successo il gruppo di Ponzano Veneto
di Luca Spoldi
e Andrea Deugeni
Se è vero che morto un papa se ne fa un altro, anche i grandi manager e imprenditori sono destinati a passare nella vita di un’azienda, per quanto cruciale sia stato il ruolo da essi ricoperto. Non sorprende dunque che, come già accaduto nel caso di Fiat Chrysler Automobiles dopo la scomparsa di Sergio Marchionne, i titoli quotati che fanno capo al gruppo Benetton oggi non reagiscano particolarmente alla scomparsa di Gilberto, considerato la “mente finanziaria” di Ponzano Veneto.
BENETTON: PER FIDENTIS ALESSANDRO È IL SOSTITUTO IDEALE DI GILBERTO/ Gli analisti di Fidentis puntano su Alessandro Benetton come possibile "sostituto" di Gilberto, mancato ieri, nel ruolo di mente finanziaria di Ponzano Veneto. "E' il candidato piu' adatto, all'interno della famiglia, per prendere il posto di Gilberto", sottolineano in un report, definito più che altro "un esercizio accademico" sulla holding Edizione, su cui non si aspettano grossi movimenti nel breve termine. La cassaforte, secondo Fidentis, ha infatti sufficiente flessibilità finanziaria per affrontare un eventuale review del proprio portafoglio di investimenti alla luce degli ultimi drammatici eventi, con la scomparsa di Carlo prima e Gilberto poi. Qualche numero? Stando al bilancio 2017 di Edizione, la holding ha riserve di capitale superiori a 1,9 miliardi di euro da distribuire ai soci. |
Atlantia (controllata dai Benetton al 30,254% tramite Edizione Srl e a cui fanno capo tra l’altro Autostrade per l’Italia e Aeroporti di Roma, oltre che Telepass e dei due aeroporti della Costa Azzurra), ha chiuso poco mossa; Autostrade Meridionali (in cui Edizione Srl è socia al 58,983%) ha guadagnato lo 0,87% (ma con appena 500 titoli passati di mano in tutta la mattinata); Autogrill (di cui il 50,1% è in mano ad Edizione Srl), da cui potrebbero nei prossimi mesi essere scorporate le attività internazionali e aeroportuali che fanno capo alla subolding HmsHost, ha terminato la sessione a -0,96%.
Anche tra gli analisti non sembrano esservi allarmi legati alla scomparsa di Gilberto Benetton. In una nota Equita Sim ricordando come sia stato “l’uomo che all’interno della famiglia ha gestito la diversificazione al di fuori dell’area tessile/abbigliamento” in cui operava il gruppo Benetton (titolo da tempo delistato), sottolineano come il suo ruolo “potrebbe essere preso da Ermanno Boffa (marito di Sabrina, sua figlia) o vi potrebbe essere un rinnovato impegno di Alessandro Benetton (figlio di Luciano)”.
Al netto della questione successoria, tuttavia, gli esperti non vedono risvolti operativi nella gestione di Atlantia e Autogrill: “Strategicamente riteniamo sia ancora più importante in questo momento il ruolo del Ceo di Edizione Holding, Marco Patuano nella gestione della fase di passaggio che sta vivendo Atlantia” (ossia la gestione della crisi tra Autostrade per l’Italia e il governo italiano e la prossima operazione di integrazione con Abertis, oltre al rinnovo del Cda ad aprile) e “di trasformazione in player sempre più globale di Autogrill”.
Se non vi dovrebbero essere ripercussioni immediate all’interno del gruppo, qualche contraccolpo potrebbe forse riguardare la gestione delle partecipazioni, come quelle in Mediobanca (2,16%), alle prese con un passaggio chiave dato dalla necessità di rinnovo del patto dopo l’annunciata uscita di Vivendi e dei Pesenti, in Generali (0,94%) e in Caltagirone Editore (2,24%).
Altra partita aperta è infine quella per le torri di Cellnex, di cui il gruppo ha rilevato il 29,9% nell’ambito dell’operazione attorno ad Abertis. Tutte partite, come pure quella nel settore immobiliare (Edizione controlla anche il 100% di Maccarese e di Cia de Tierras), che dovranno necessariamente vedere il coinvolgimento della nuova generazione chiamata a confermare o modificare le ultime indicazioni di Gilberto, che dalla scorsa estate stava mettendo mano allo statuto della holding del suo ramo di famiglia, Regia, ipotizzando anche di affidarne la guida a un manager di fiducia.
Un ruolo delicato che oltre che a Marco Patuano, Giovanni Castellucci o Gianmario Tondato da Ruos potrebbe essere anche affidato a Fabio Cerchiai, se non sarà ricoperto direttamente dalla figlia Sabrina o da Boffa. Alla fine, queste sembrano tuttavia essere questioni importanti a livello familiare ma relativamente ininfluenti per il destino del gruppo e forse proprio questa è la prova di come Gilberto Benetton sia riuscito nel suo intento di diversificare e rendere indipendente da un singolo manager o azionista il gruppo di Ponzano Veneto, ormai da anni trasformatosi da brillante impresa familiare del Nordest in una delle poche grandi multinazionali che l’Italia può ancora vantare.
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