Economia
Big Pharma ricchi grazie al monopolio. Vaccini venduti a 24 volte il prezzo
Un'indagine condotta da Oxfam ed EMERGENCY ha sollevato una polemica riguardante i prezzi di acquisto dei vaccini Pfizer e Moderna
L'Unione Europea ha, ad esempio, pagato ancora di più per gli ultimi ordini da Pfizer/BioNTech.
Un trend che continuerà in assenza di un'azione dei governi, spinto dalla possibilità che siano necessarie dosi di richiamo per gli anni a venire a causa dello sviluppo di nuove varianti. Il CEO di Pfizer ha suggerito che si potrà arrivare fino a 175 dollari per dose, ossia 148 volte il potenziale costo di produzione. Il report di PVA riporta anche altri esempi dei prezzi eccessivi pagati fino ad ora. L'Unione Africana, per il vaccino Pfizer/BioNTech, sta pagando 6,75 dollari a dose che, per quanto risulti essere il prezzo più basso dichiarato dalle aziende produttrici, è ancora quasi 6 volte il potenziale costo di produzione. In altre parole, una dose costa più di quanto l'Uganda spenda per la salute di ogni cittadino in un anno intero; il prezzo più alto per i vaccini Pfizer/BioNTech è stato pagato da Israele con 28 dollari a dose, quasi 24 volte il potenziale costo di produzione. L’Unione Europea potrebbe aver pagato, per 1,96 miliardi di dosi, ben 31 miliardi di euro in più rispetto ai potenziali costi di produzione. Moderna ha praticato prezzi da 4 a 13 volte superiori rispetto ai costi di produzione stimati, facendo pagare al Sud Africa un prezzo tra 30 e 42 dollari a dose. La Colombia, invece, che è stata gravemente colpita dal Covid, ha pagato il doppio del prezzo pagato dagli USA per i vaccini Moderna: per l'acquisto dei vaccini Pfizer/BioNtech e Moderna si stima abbia pagato 375 milioni di dollari in eccesso.
L'appello ai Governi per un'azione urgente
“Se tutti i governi non spingeranno per la condivisione dei brevetti e il trasferimento delle tecnologie necessarie a consentire di aumentare la produzione mondiale di vaccini, ancora innumerevoli vite andranno perse”, concludono infine Sara Albiani e Rossella Miccio. “Consentire ai Paesi in via di sviluppo di produrre i propri vaccini è il modo più rapido e sicuro per aumentare l'offerta e ridurre drasticamente i prezzi. Quando questo è stato fatto per il trattamento dell'HIV, i prezzi sono diminuiti del 99%. Una proposta per arrivarci esiste ed è sostenuta da oltre 100 Paesi tra cui Stati Uniti, Francia, India e Sud Africa; mentre Germania, Regno Unito e Unione Europea si sono più volte opposti, con l'Italia che continua a non assumere una posizione chiara e si accoda alle decisioni dell'UE. Per questo rilanciamo ancora una volta con forza un appello urgente perché si arrivi il prima possibile ad una sua approvazione in seno all'Organizzazione Mondiale del Commercio, che si sta riunendo proprio questa settimana per discuterne”.