Economia

Bioeconomia, Intesa Sanpaolo e Assobiotec presentano il nuovo Rapporto

Bioeconomia, Italia al secondo posto tra i principali paesi europei dopo la Spagna. Trenti:” trend di crescita nel lungo periodo”

 La Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo ed Assobiotec, Associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie che fa parte di Federchimica, hanno presentato oggi, nell’Aula Magna Aldo Cossu dell’Università di Bari Aldo Moro, il quinto rapporto dedicato alla bioeconomia in Europa. 

I lavori sono stati introdotti e moderati da Mario Bonaccorso, responsabile Area Bioeconomia Assobiotec-Federchimica ed aperti dai saluti di Francesco Guido, Responsabile della Direzione Regionale Campania, Basilicata, Calabria, Puglia di Intesa Sanpaolo, Elvira Tarsitano e Gianluigi De Gennaro dell’Università degli Studi di Bari.

Stefania Trenti e Laura Campanini, della Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, hanno presentato il Quinto Rapporto sulla Bioeconomia, ovvero l’insieme dei settori che trattano materie prime rinnovabili di origine biologica, che hanno raggiunto in Italia nel 2017 i 328 miliardi di euro di produzione per circa 2 milioni di addetti.

E’ seguita una tavola rotonda dedicata a Bioeconomia, agro-alimentare e foreste: innovazione e territorio, moderata da Angela Dibenedetto, con la partecipazione di Michele Aresta (IC2R), Luca Bianchi (SVIMEZ), Pasquale Casillo (Gruppo Casillo), Domenico Centrone (EggPlant), Luigi Iavarone (Federlegno-Arredo), Vito Miccolis (Gruppo Miccolis) e Donato Rossi (Confagricoltura).

La bioeconomia come chiave di sviluppo del Mezzogiorno è stato il tema della successiva tavola rotonda, introdotta e moderata da Massimo Deandreis, direttore di SRM, centro studi dedicato al Mezzogiorno che ha contribuito al Rapporto con un capitolo dedicato alle regioni meridionali. Alla tavola rotonda hanno partecipato Cosimo Borraccino (Assessorato Sviluppo Economico della Regione Puglia), Rocco De Franchi (Regione Puglia), Giulia Gregori (Cluster SPRING), Amedeo Lepore (Un. Degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli e SVIMEZ), Patrick Marcucci (Confindustria Brindisi) e Donato Viggiano (Dipartimento Politiche di Sviluppo Regione Basilicata).

La scelta di Bari come sede per la presentazione del Rapporto non è casuale: nella mattinata, infatti, Michele Emiliano, governatore della Regione Puglia, Antonio Felice Uricchio, dell’Università degli Studi di Bari e Giovanni Ronco di Confindustria Puglia hanno sottoscritto un manifesto per la bioeconomia in Puglia, in cui sanciscono la propria alleanza, aperta a tutti gli attori interessati, per sostenere la “rivoluzione industriale” della bioeconomia, un percorso in grado di innovare settori maturi garantendo una sostenibilità ambientale, economica e sociale nel lungo termine.

“Le stime – commenta Stefania Trenti, responsabile Industry Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo – confermano la rilevanza della bioeconomia nel nostro paese, con un trend di crescita nel lungo periodo. In particolare, nel Rapporto, quest’anno approfondiamo la filiera del legno e della carta, dove l’Italia, pur in assenza di una significativa dotazione di materia prima, è stata in grado di ritagliarsi un ruolo di leader nel contesto europeo, puntando sull’innovazione tecnologica e la sostenibilità ambientale”.

“Abbiamo adottato una definizione e un perimetro circolare della bioeconomia - aggiunge Laura Campanini responsabile Local Public Finance Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo- sono state infatti incluse le fasi a valle delle filiere produttive in modo da chiudere il cerchio e considerare le biomasse che originano dal trattamento degli scarti e che rientrano nel ciclo produttivo. L’Italia si caratterizza per una forte propensione al riciclo e al riuso dei rifiuti e le filiere della carta e del legno rappresentano dei punti di eccellenza. Per gli imballaggi in carta e in legno, l’Italia ha già superato i target al 2025. Tuttavia esistono spazi di miglioramento che riguardano la diffusione della raccolta differenziata, interventi che favoriscano e aumentino la qualità e omogeneità del rifiuto (tema importante per la carta) e l'adeguamento della dotazione di impianti sia privati sia pubblici. Le regioni del Mezzogiorno presentano potenzialità interessanti.”

I dati della V edizione del Rapporto confermano la leadership italiana nella bioeconomia”, dichiara Giulia Gregori, segretario generale del Cluster Spring e componente il Consiglio di Presidenza di Assobiotec-Federchimica. “La Bioeconomia - afferma Gregori -è crescita economica sostenibile e nuova occupazione, che passa dall’impiego di risorse rinnovabili locali e dalla creazione di innovazione anche nei siti deindustrializzati. In questo senso il ruolo delle Regioni è fondamentale per alimentare il sistema produttivo utilizzando scarti locali e avere materie prime che non siano in conflitto con l’offerta di cibo e siano rigenerative per i suoli”. “La scelta di Bari come sede per la presentazione del Rapporto non è casuale e siamo davvero lieti della firma del Manifesto della Bioeconomia da parte del Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e degli attori del territorio. Noi siamo pronti a dare il nostro contributo”, conclude Gregori.