Economia

Bollette, in arrivo il decreto anti-rincari. Confindustria: misure non spot

Allo studio un intervento subito da 1,5 miliardi e un piano a medio-lungo termine da 10 miliardi

La riunione a Palazzo Chigi sul caro-bollette

Un intervento da un miliardo e mezzo di euro subito grazie all’uso dei proventi delle aste da Co2, metà, come ha fatto sapere il Ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, in capo al Mite, quindi 700-800 milioni e l’altra metà in quota al Tesoro. Pare essere questa la dotazione del decreto Bollette, misura rapida al centro di una riunione a Palazzo Chigi nel tardo pomeriggio per far fronte ai forti rincari energetici che di nuovo oggi hanno spinto Confindustria, per bocca del vicepresidente di Viale dell’Astronomia Aurelio Regina e il direttore generale Francesca Mariotti, a lanciare l’allarme chiusure per molte imprese per il costo della bolletta, chiedere misure urgenti e non spot.

A fianco al miliardo e mezzo, il Governo poi è al lavoro su un piano da 10 miliardi a medio-lungo termine che va dalla cartolarizzazione degli oneri di sistema delle bollette al taglio degli incentivi su idroelettrico e fotovoltaico. Oltre al premier Draghi, ala riunione hanno partecipato i ministri dell'Economia Daniele Franco, dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, e Cingolani. Prima dell'incontro a palazzo Chigi Giorgetti ha incontrato al Mise i rappresentanti delle imprese, per valutare l'impatto dei costi dell'energia sul sistema produttivo.

Oltre a Confindustria, all'incontro hanno partecipato anche Confapi, Assovetro, Federchimica, Federacciai e Assofond. Intervenendo al question time alla Camera, Cingolani ha spiegato che, "in attesa dell'adozione di un provvedimento ad hoc del Governo, le proposte che sembrano più idonee rispetto all'obiettivo di contenere gli effetti degli aumenti dei prezzi dell'energia sui consumatori sono le seguenti: intervento sulla disciplina delle aste a lungo termine di energia rinnovabile, per la cessione di energia prodotta sia da impianti fotovoltaici sia da impianti idroelettrici; valorizzazione della produzione di gas naturale nazionale; contenimento dell'attuale maggiore rendita degli impianti fotovoltaici; contenimento del peso sulla bolletta degli oneri di sistema, mediante il ricorso a cartolarizzazione".

In merito alle iniziative per tutelare le imprese che vengono energia, il ministro ha riferito che "la scelta del coinvolgimento di Sace come garante per gli istituti bancari nei confronti degli operatori del settore che si trovano in difficoltà di liquidità è da me condivisa, ma non rientra tra le competenze del mio Ministero. Sarà mia premura coinvolgere su questo tema il Mef per verificare quali margini di manovra ci siano".

"Grazie al ministro Giorgetti che ha convocato la riunione sul caro-energia al Mise", ha affermato il leader della Lega Matteo Salvini, ribadendo che "è necessario che il governo intervenga al più presto, servono almeno 30 miliardi. auspicabile l'apertura di un tavolo anche a palazzo Chigi. Famiglie, artigiani e imprese hanno bisogno di risposte rapide".