Economia
Bond Ferrarini, Mediobanca valuta il da farsi. Il mattone nel piano

Piazzetta Cuccia è uno dei principali sottoscrittori dei due prestiti obbligazionari che il gruppo dei prosciutti (in concordato) vuole rimborsare solo al 17,5%
di Andrea Deugeni
@andreadeugeni
Mediobanca non accende ancora il disco verde e valuta il da farsi sulle obbligazioni Ferrarini, titoli che la proprietà del colosso dei prosciutti, finito lo scorso luglio in concordato e che secondo il piano di rilancio presentato ai giudici del tribunale vedrà il passaggio del controllo dell'azienda di Rivaltella al gruppo delle bresaole Pini, intende rimborsare al 17,5% del valore.
La merchant bank di piazzetta Cuccia è uno dei principali sottoscrittori dei due prestiti obbligazionari da 35,5 milioni di euro quotati all'extraMot di Borsa Italiana emessi da Ferrarini Spa: il primo nel 2015 da 30 milioni di euro con una cedola del 6,375% e scadenza nel 2020, il secondo emesso 19 mesi dopo, a fine 2016, con un tasso di interesse del 5,625% e scadenza sempre a fine 2020, entrambi gestiti dalla fallita Banca Popolare di Vicenza.
Dopo che la scorsa settimana le assemblee degli obbligazionisti hanno scelto lo studio Bonamini specializzato in operazioni di M&A e ristrutturazione d’impresa per essere rappresentati nella procedura, i bondholder, secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, non lo hanno ancora incontrato e quindi la nuova assemblea per valutare le prossime mosse non è stata ancora convocata.

Mediobanca si attende tempi molto lunghi per i rimborsi di un'operazione che ora passerà attraverso una trattativa sul valore fra la nuova proprietà che subentrerà alla famiglia Ferrarini dopo un aumento di capitale da 10 milioni di euro e che vedrà comunque Lisa Ferrarini, presidente dell'omonimo gruppo rimanere comunque in Cda seppur senza deleghe.
Infine, sempre secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, gli asset non ritenuti strategici dal gruppo Ferrarini, la cui cessione fa parte del piano di concordato preventivo, sono immobili in passato destinati ad uffici o come alloggi a sostegno della rete commerciale.