Economia

Bonus mobilità, le comiche da dejavù: code di ore, poi lo Spid non funziona

di Andrea Deugeni

Piattaforma www.buonomobilità.it anche in tilt, alla fine lo Spid non funziona. Sei mesi e il duo Costa-De Micheli non è riuscito ad evitare la figuraccia

Prima il crash del sito dell'Inps ad aprile per il bonus autonomi del decreto Cura Italia, ora le disavventure del www.buonomobilità.it del ministero dell'Ambiente, gestito dalla Sogei, controllata Ict al 100% dal Tesoro. Con il #BonusMobilità questa mattina c'è stato un dejavù: dalle nove sono andate infatti in scena le comiche ai dicasteri diretto dal grillino Sergio Costa e dalla Dem Paola De Micheli (Mit) per richiedere i rimborsi dell'acquisto di una bicicletta previsto dal Decreto Rilancio, misura anti-Covid varata oltre cinque mesi fa e convertita in legge a metà luglio.

Oggi è il click-day, visto che sono stati stanziati dal governo, ad esaurimento, solo 215 milioni di euro, per migliaia di acquisti già effettuati (più quelli che vogliono chiedere il bonus per comprarne una nuova da qui a fine dicembre): la regola, dunque, è chi chi primo arriva e riesce a caricare i propri dati (con tanto di Spid, l'identità digitale, se non l'hai creata prima sei fregato) con i giustificativi (la fattura), ha i soldi. Considerando una spesa media di 350 euro, il monte-premi del ministero consente di evadere in tutto circa 600 mila richieste. Sembra di stare fuori da un big store americano alla vigilia del Black Friday

Tutti pronti a sgomitare quindi dalle nove per richiedere i denari già spesi (grande volano per l'industria delle due ruote): il sito va subito in tilt alle 9. Poi, nell'area beneficiari (chi ha già acquistato e vuole quindi il rimborso), la coda è ferma da oltre un'ora.

Poi verso le 11, si sblocca e la procedura avanza a passo di lumaca: chi deve, dunque, nel frattempo lavorare non può farlo, perché deve star dietro alle efficientissime dinamiche della piattaforma online predisposta ad hoc dal Ministero dei Trasporti. Chissà se entro stasera poi la coda sarà smaltita, altrimenti tocca fare la maratona con la notte in bianco, non per seguire Enrico Mentana sull'esito delle attesissime elezioni statunitensi, ma per cercare di riavere i soldi, a questo punto maledetti e subito. Ah, ovviamente se abbandoni la coda, "perderai il tuo posto", ti avvisano simpaticamente dal Mit. 

Dopo una lunga attesa, e smaltita una fila di 300 mila persone, nel primo pomeriggio si riesce ad accedere, ma il diavolo si nasconde nei dettagli e gioca un tiro mancino: lo Spid non funziona. Era troppo bello per essere vero. La classica legge di Murphy? No, è capitato anche a molti altri utenti beffati a questo punto dalle promesse di rimborso da parte del governo. 

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Una volta effettuato, dopo ore, l'accesso al sito www.bonusmobilità.it del ministero 
dei Trasporti non funziona lo Spid per attivare la richiesta di rimborso (sull'App dello smartphone si può leggere una serie di 'richiesta non autorizzata') 

Morale: bisognerebbe delegare qualcuno per uplodare la richiesta di rimborso (quando scatta il tuo turno hai 20 minuti per fare tutto, altrimenti ciaone e si torna in coda, mentre i 215 milioni disponibili probabilmente saranno già polverizzati vista la mole di richieste). In tutto questo quadro, la sventurata casalinga di Voghera che, spaventata dal rischio contagio sui trasporti pubblici, ha voluto comprare a maggio una bicicletta per andare a fare la spesa, si è già arenata di fronte alla barriera digitale della creazione della Spid con le società autorizzate dalla PA (un prerequisito per attivare la richiesta di rimborso).

Che dire? Complimenti al quartetto delle meraviglie Paola Pisano e Fabiana Dadone, le sconosciute grilline piemontesi che Di Maio ha piazzato nel Conte-bis rispettivamente a capo del ministero per l'Innovazione e del dicastero per la Pubblica AmministrazionePaola De Micheli, dirigente Dem buona per tutte le stagioni (prima bersaniana, poi renziana, ora zingarettiana, "amica di tutti, perché non si sa mai", cantava il grande Guccini) in Via del Nazareno, promotrice della misura che ha sventolato fiera fino ad oggi sul sito del proprio dicastero e il numero uno del ministero dell'Ambiente Sergio Costa, che ha partecipato, alla fine, alla costruzione tecnica delle piattaforme per il famigerato bonus. È la PA al servizio del cittadino, bellezza.