Economia
Poveri, scoppia l'emergenza. Ma la casse di Renzi sono vuote

Enrico Morando, vice-ministro dell'Economia intervistato da Affaritaliani.it, spiega come il governo intende affrontare l'emergenza povertà in Italia: "Faremo un intervento a favore delle famiglie con minori in condizioni di povertà assoluta. Ma, le scelte che abbiamo compiuto a proposito della sentenza della Corte Costituzionale sulle pensioni, ci costringono a rivedere che tipo di intervento fare e cercare risorse altrove rispetto a oltre il miliardo e mezzo che avevamo in mente di utilizzare prima della sentenza".
Tito Boeri, nel corso di un'audizione di fronte alla commissione Affari sociali della Camera, ha dichiarato che in sei anni la percentuale di famiglie che si trovano sotto la soglia di povertà relativa è salita dal 18 al 25% da 11 a 15 milioni di persone. Che cosa pensa di fare il governo per fronteggiare l'emergenza?
"Credo che la vera emergenza sia costituita dall'aumento molto serio delle persone e delle famiglie che vivono in condizioni di povertà assoluta (cioè la vera e propria indigenza; queste sono aumentate dai 2,4 milioni nel 2007 ai 6 milioni di oggi, circa il 10% della popolazione, ndr) non in situazioni di povertà relativa. Detto questo, il numero di persone in povertà assoluta è molto aumentato in questi anni di crisi perché i suoi effetti si sono distribuiti in maniera diseguale tra la popolazione peggiorando ulteriormente la condizione delle famiglie in maggiore difficoltà".
Fatta questa precisazione?
"Penso che questa sia una delle priorità a cui deve guardare il governo a partire, per come la vedo io, dalle situazioni dei minori che vivono in famiglie in condizioni di povertà assoluta. Queste sono le persone che rischiano di più, visto che la loro condizione non cambia nella fase adulta e diventa perenne".
Quali provvedimenti adotterete in concreto?
"Stavamo lavorando a un'ipotesi di intervento che adesso deve essere radicalmente rivista. Questo alla luce dell’esigenza a cui abbiamo dato la priorità, ovvero la sentenza della Cassazione da rispettare. Le scelte compiute a proposito della sentenza della Corte costituzionale sulle pensioni, ci costringono a rivedere che tipo di intervento fare. Un intervento che si farà comunque e sarà una delle priorità dell'esecutivo nei prossimi mesi".
Che tipo di misure avevate in mente di fare prima della sentenza della Consulta sulla indicizzazione delle pensioni?
"Avevamo in mente di realizzare già nel 2015, anche se penso lo potremo fare in ogni caso, un intervento a favore delle famiglie con minori in condizioni di povertà assoluta. Adesso dobbiamo rivedere questa scelta perché è chiaro che dobbiamo cercare le coperture altrove rispetto alle ipotesi che avevamo fatto prima: ovvero utilizzare più di un miliardo e mezzo, pari alla differenza tra l’indebitamento programmato e quello tendenziale".
Daniele Riosa (@DanieleRiosa)