Economia
Borsa, la guerra in Medio Oriente non scuote l'Europa. A Milano vola Prysmian
Nonostante le tensioni in Medio Oriente e l’attacco iraniano a Israele, le Borse europee (tranne Londra) reggono il colpo
Borsa, l'Europa chiude in terreno positivo. Asia giù per le tensioni geopolitiche
Chiude in rialzo Piazza Affari dopo un weekend ad alta tensione per l'attacco dell'Iran a Israele. Il Ftse mib riesce ad archiviare le contrattazioni con un incremento dello 0,56%. Anche Francoforte segna guadagni nel primo giorno della settimana: il Dax mette a segno un +0,63% e così Parigi con il Cac 40 a crescere dello 0,40%. Unica piazza finanziaria europea a registrare un segno meno è Londra, con il Ftse 100 che cala dello 0,36%.
Sul listino di casa a guadagnare maggiormente sono Prysmian (+4,49%), Stellantis (+2,5%), Leonardo (+2,31%) e Cucinelli ( +1,71%. Cedono invece Amplifon (-1,82%, Erg (-1,65%), Tenaris (-1,52%) e Terna (-1,39%).
Sul valutario l’euro si attesta a 1,066 dollari (venerdì in chiusura a 1,0635 dollari) e a 163,96 yen (162,68 yen), mentre il cross dollaro/yen è pari a 153,8 (153). Nonostante le tensioni in Medio Oriente, l’oro è stabile, con i future di giugno a 2.374,65 dollari l’oncia. Il contratto spot, invece, guadagna lo 0,65% attestandosi a 2359.375. E’ in calo il petrolio, con il Wti a 85,23 dollari (-0,53%). Infine il gas ad Amsterdam è indicato a 30,47 euro al megawatthora (-0,8%).
La Borsa di Tokyo conclude la prima seduta della settimana col segno meno, con gli investitori che guardano ad un possibile inasprimento delle tensioni geopolitiche in Medio Oriente, e le inevitabili ripercussioni sulle quotazioni del petrolio. Al termine degli scambi l’indice di riferimento Nikkei segna un calo dello 0,74% a quota 39.232,80, e una perdita di 290 punti. Sul mercato valutario lo yen torna a indebolirsi sul dollaro, a 153,80, e sull’euro a 163,90.
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Anche Hong Kong parte in brusca frenata con l’impennata delle tensioni: l’indice Hang Seng cede nelle prime battute l’1,40%, scivolando a 16.487,36 punti. Piazze cinesi in leggera flessione alla vigilia della diffusione del Pil del primo trimestre 2024 atteso in rialzo del 4,8-5%, secondo le stime più accreditate dagli analisti: l’indice Composite di Shanghai cede nelle prime battute lo 0,19%, a 3.013,67 punti, mentre quello di Shenzhen perde lo 0,23% e scivola a quota 1.703,71.
I prezzi globali del petrolio sono stati scambiati leggermente al ribasso, nonostante un fine settimana dominato dalle crescenti tensioni in Medio Oriente. Il Brent, punto di riferimento internazionale, è sceso di quasi lo 0,4% a 90 dollari al barile nelle transazioni asiatiche, mentre anche i futures del greggio statunitense erano in ribasso, secondo i dati LSEG.
Gli esperti di mercato hanno affermato che le mosse riflettono il fatto che le preoccupazioni per un attacco iraniano contro Israele, culminato sabato in un attacco non mortale con droni e missili, erano già state scontate la settimana precedente. Complice l'attacco dell'Iran a Israele, questa mattina il prezzo del gas al Ttf di Amsterdam è sopra i 30 euro al megawattora, anche se con un rialzo lieve (0,22%%). I future sono infatti trattati a 30,80 euro