Economia

Borsa/ Polenghi, Ferretti, Franchi Marmi e Preziosi: torna la voglia di Ipo

Andrea Deugeni

Ecco le società italiane che si quoteranno entro fine anno

E’ vero che, come ha dimostrato la sforbiciata Ocse delle stime di crescita del Pil mondiale e in Italia, c’è un rallentamento economico in atto. E, all’orizzonte, ci sono ancora le incertezze sull’hard Brexit e sulle trattative commerciali fra Stati Uniti e Cina che certo non aiutano l’investimento più rischioso che è quello azionario. 



Ma è anche vero che, in uno scenario di tassi bassi, il cambio di marcia delle banche centrali delle grandi aree valutarie tornate sulla linea del monetary easing crea le condizioni per far affluire i capitali in Borsa. Trend che a Piazza Affari, oggi tornata a superare la soglia dei 22 mila punti, può giovarsi anche di un contesto politico più stabile e della normalizzazione dello spread.

Così, dopo il successo record in Europa di Nexi (che ha raccolto ben 2 miliardi dagli investitori), il mini-collocamento di Italian Exhibition Group, la trasformazione di Beni Stabili in Covivio e lo sbarco di Illimity di Corrado Passera tramite Spac, il bilancio positivo annuale dell’indice principale della Borsa di Milano, valore raddoppiato nell’ultimo mese, sta spingendo le società italiane a scegliere la strada della quotazione per rastrellare risorse preziose dal mercato da impiegare nella crescita corporate.

Se oltre confine gli attacchi di sabato (e i danni) ai suoi impianti non hanno stoppato la macchina dell’Ipo di Aramco, il gruppo petrolifero statale dell’Arabia Saudita valutato mille miliardi di dollari e le rivolte di Hong Kong non hanno fatto desistere il colosso mondiale della birra AbInBev dal quotare Budweiser sul listino del sud-est asiatico, la più grande Ipo realizzata da un gruppo operante nel food&beverage, a ottobre a Piazza Affari sbarcheranno i marchi della pasta Buitoni e del latte Polenghi. Il gruppo Newlat della famiglia Mastrolia, che possiede i brand Polenghi, Delverde ed è titolare della licenza di produzione a marchio Buitoni nel proprio portafoglio, ha annunciato infatti la propria intenzione di quotarsi sul segmento Star di Borsa Italiana, puntando a raccogliere fino a 200 milioni di euro.

Chi ha recentemente scelto la via del mercato azionario italiano è stato anche il gruppo Ferretti, uno dei leader mondiali della nautica controllato dai cinesi di Weichai: per la società guidata da Alberto Galassi, che nel proprio portafoglio ha anche i prestigiosi motoscafi Riva, si tratta di un ritorno in Borsa a 16 anni dal delisting e la quotazione che dovrebbe avvenire entro fine ottobre. Sempre nella nautica, tra ottobre e novembre, punta ad arrivare sul listino principale di Piazza Affari anche Cantieri San Lorenzo, terzo produttore del mondo di super-yacht.

Altra candidata alla quotazione entro fine anno è Franchi Marmi, azienda leader nel distretto del marmo di Carrara, i cui prodotti rappresentano un’autentica espressione del made in Italy scelti negli anni da architetti di fama mondiale per la realizzazione di progetti iconici quali “Tower One” del World Trade Center e per gli interni di alcuni dei più prestigiosi hotel di Park Avenue a New York.

Procede infine verso la Borsa anche la quarta potenziale matricola: il polo dell’audio professionale che fa capo alla società emiliana Rcf Group, che ha come socio di spicco il fondo Palladio oltre alla francese Amundi. Più volte annunciata dalle indiscrezioni, ma che ora sembra rinviata a gennaio è la quotazione di Giochi Preziosi, operazione prima prevista previsto per la fine dell’anno con cui il patron Enrico Preziosi rientrerà di parte dell’investimento fatto per rilevare gli asset e i giocattoli della spagnola Famosa, oltre che dell’italiana Trudi.

Guardano a breve al listino milanese anche il gruppo farmaceutico Doc Generici, uno dei leader nel settore dei medicinali generici e Linkem, società attiva nel mercato della connessione a banda larga in modalità wireless.

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