Economia
Borse, il petrolio sostiene i listini Ue. Milano maglia rosa. Spread a 195
La fiammata del greggio ha sostenuto le Borse europee, con Milano che sul finale ha registrato la performance migliore. Il Ftse Mib e' salito dell'1,75%, mentre lo spread e' sceso a 195,6 punti. Sono risultate piu' deboli le altre Borse europee. Il wti, consegna maggio, si attesto a 24,87 dollari al barile, in progresso del 22%. Era pero' arrivato a salire del 30% dopo che il presidente americano, Donald Trump, via Twitter ha preannunciato un accordo tra Russia e Arabia Saudita sul fronte della produzione di greggio, che dovrebbe calare di 10-15 milioni di barili al giorno. Nel giro di pochi minuti e' tuttavia arrivata una precisazione del Cremlino, secondo cui non ci sono stati colloqui tra il presidente russo, Vladimir Putin, e il principe saudita, Mohammed Bin Salman.
Ryad ha intanto chiesto una riunione d'emergenza tra l'Opec e i Paesi non Opec. Ad ogni modo, il tema di un eventuale accordo tra Russia e Arabia Saudita ha fatto dimenticare agli investitori il balzo negli Stati Uniti delle richieste iniziali alla disoccupazione, che aveva fatto sbandare sia Wall Street, sia gli indici europei. A Piazza Affari hanno ingranato la marcia le azioni del settore petrolifero, con Eni che sul finale ha registrato un progresso del 6,9%. Hanno fatto abbastanza bene le azioni delle banche, anche se Unicredit e' andata in controtendenza e ha lasciato sul parterre l'1,18%.
Fca ha registrato un calo dello 0,6%, reggendo tutto sommato bene ai dati disastrosi sulle immatricolazioni di marzo, che in Italia per il gruppo sono calate del 90% circa. Fuori dal paniere principale, Giglio e' volata del 35% festeggiando l'accordo raggiunto con Confindustria per fornire mascherine alle aziende associate, circa 150mila.
Sul fronte dei cambi, l'euro ha perso quota nei confronti del dollaro, nonostante il brutto dato sulle richieste iniziali alla disoccupazione, peggiore delle attese degli analisti. D'altra parte, secondo gli esperti, il biglietto verde e' considerato come un bene rifugio e dunque continua ad apprezzarsi. Per altro, hanno ricordato alcuni analisti, la divisa americana beneficia anche delle mosse della Fed che sta fornendo dollari al mondo intero. L'euro vale 1,0851 dollari da 1,095 di ieri. La moneta unica vale anche 116,98 yen (da 117,4 yen), mentre il rapporto dollaro/yen e' pari a 107,81 (ieri 107,).