Economia
Btp Italia, raccolta record a 22,3 mld. Perché il titolo è stato un successo
Si conclude la sedicesima edizione: 14 miliardi al retail, 8,3 agli istituzionali. Tasso cedolare reale all’1,40%. Premio fedeltà raddoppiato allo 0,8%
Va in archivio la sedicesima emissione del Btp Italia e lo fa con un risultato eclatante. Al termine della giornata di collocamento riservata agli investitori istituzionali, che oggi si sono assicurati 8,3 miliardi del titolo lanciato dal Tesoro per fronteggiare l'emergenza sanitaria ed economica post Covid-19 a fronte di una domanda che ha superato i 18 miliardi, il volume complessivo dell'emissione ha raggiunto i 22,3 miliardi di euro. A differenza di quanto previsto per il retail Via XX Settembre, che ha comunicato che il tasso cedolare (reale) annuo definitivo dell’emissione con scadenza 26 maggio 2025, è pari all’1,40%, ha potuto assegnare ai grandi investitori un ammontare ridotto rispetto alla richiesta.
(fonte Lapresse)
Si tratta della più grande emissione di Btp Italia mai portata a termine dal ministero dell'Economia dal lancio di questo strumento, che risale al 2012. Il precedente record spettava all'emissione del novembre 2013 quando lo strumento raccolse ordini per 22,271 miliardi, quindi un livello leggermente inferiore al risultato di oggi.
Ieri sera, nell’ultima giornata riservata al retail la domanda aveva accelerato ulteriormente rispetto alle prime due sedute, attestandosi a 5,211 miliardi. Con una raccolta complessiva di 14 miliardi per circa 383mila contratti.
Per Filippo Mormando, fixed income strategist di Mps Capital Service, intervistato dall’Agi, “la domanda di 14 miliardi di euro del retail va considerata una raccolta netta importante". "Il rendimento dell'1,40% - ha poi spiegato il gestore - è interessante, in linea col mercato, ma non lo considero il driver principale del successo dell'emissione, che invece è legato a una concomitanza di fattori. In primo luogo al messaggio anti-Covid e cioè al fatto che il Btp Italia va a finanziare le misure per contrastare la pandemia e poi, in secondo luogo, ha contato l'azione delle banche che hanno reso possibile operativamente questa operazione".
"Spiegare come mai - dice Mormando - questa emissione per il retail è andata così bene richiede una risposta complessa, che tenga conto di tutte le condizioni che hanno contribuito al suo successo. Intanto, va tenuto conto che la domanda retail è più variegata rispetto a quella della clientela istituzionale, che guarda più alle condizioni economiche del titolo. Nel caso del retail direi che ha contato molto la comunicazione e cioe' il fatto che l'emissione è stata presentata come un'operazione per finanziare le misure di risposta del governo all'emergenza sanitaria ed economica di questi mesi. Questo messaggio è stato dato in maniera chiara, ha rappresentato una novità rispetto a tutte le altre emissioni e sicuramente e' stato recepito positivamente".
"Secondo elemento importante - aggiunge Mormando - è stato il design del prodotto. Intanto il Btp Italia è un prodotto già conosciuto, questa è la sedicesima emissione e questo è un fattore che ha il suo peso e che ha reso piu' semplice il lavoro delle reti bancarie. Poi ha contato il premio fedelta' aumentato allo 0,80% per chi terra' il titolo fino alla scadenza. Ancora: la sua durata di 5 anni è una scadenza che è suonata 'amichevole' agli investitori, perche' non è troppo lunga. Ecco questi tre elementi che definiscono il design, hanno anch'essi concorso al suo successo”.
"Terzo fattore - ha detto ancora Mormando - per me importante e' stato il pieno coinvolgimento di gran parte del sistema bancario. Per le reti bancarie lavorare in questo contesto e' stato un impegno notevole. Bisogna tener conto che in questa fase le filiali erano in parte chiuse, o in riapertura, ricevevano su appuntamento. Non era per niente scontato che ci fosse una domanda cosi' alta. Per gli investitori si e' trattato di decidere spesso faticosamente. Tuttavia questo non ha limitato la domanda. Il Tesoro dunque ha scelto correttamente di coinvolgere i 4 principali gruppi bancari italiani e cioe' Unicredit, Intesa, Mps Capital Services, e Bnp. E questo ha reso possibile operativamente queta operazione".
E il rendimento quanto ha pesato? "Il rendimento offerto dell'1,40% e' sicuramente interessante ed allineato alle condizioni attuali del mercato secondario. Tuttavia secondo me non e' stato il driver principale di questa operazione, cioe' non puo' spiegare da solo il suo successo. Tenendo conto che ci rivolgevamo al settore retail e non a quello istituzionale, secondo me, le condizioni di contesto hanno inciso piu' del rendimento. In particolare ha pesato il messaggio alle famiglie di usare parte dei propri risparmi per finanziare le misure del governo contro l'emergenza coronavirus. E poi hanno contato le scelte operative messe in atto dalle banche per rendere possibile questa emissione e raccogliere questa grande ondata di richieste".