Burberry, da Versace al trench inglese: Jonathan Akeroyd nominato nuovo ceo - Affaritaliani.it

Economia

Burberry, da Versace al trench inglese: Jonathan Akeroyd nominato nuovo ceo

Una nomina "solida" per il mondo finanziario. Marco Gobbetti lascerà la maison britannica il 31 dicembre per passare al timone di Salvatore Ferragamo

Burberry, Jonathan Akeroyd ai vertici del marchio britannico dopo la carriera in Versace 

Cambio ai vertici del marchio britannico: Jonathan Akeroyd, dopo la carriera in salita nella casa di moda italiana Versace, che dal 2016 ha riorganizzato e fatto crescere, l'esperienza più che decennale in Alexander McQueen, e i lontani inizi presso i magazzini Harrods, è stato nominato nuovo ceo di Burberry. Succede a Marco Gobbetti, il quale aveva già annunciato a giugno il suo addio: entro l'anno darà le dimissioni per passare al timone di Salvatore Ferragamo, facendo diventare così realtà il suo sogno di tornare in Italia. Gerry Murphy presiederà il comitato esecutivo fino a quando Akeroyd si unirà a Burberry: prenderà il timone il prossimo 1 aprile

Da allora, l'azienda del trench inglese più celebre al mondo aveva perso circa il 15% del suo valore di mercato a causa della preoccupazione degli investitori sul rischio che il gruppo non riesca a completare il suo riposizionamento o che il capo creativo Riccardo Tisci, che Gobbetti ha strappato a Givenchy, lo avrebbe seguito. Ma Tisci ha fatto sapere invece che rimarrà, anche se non si sa se nel lungo termine.

La nomina di Akeroyd è stata bene accolta dal mondo finanziario: Luca Solca, analista di beni di lusso di Bernstein, definisce quella di Akeroyd "una nomina solida". "Crediamo che sia importante che Burberry nomini come amministratore delegato, qualcuno con forti capacità commerciali e di marketing", ha aggiunto.

Secondo Thomas Chauvet di Citi, la nomina "dovrebbe essere positiva per le azioni" e a suo giudizio, nonostante Akeroyd e Tisco non abbiano lavorato insieme in precedenza, "si conoscono relativamente bene e crediamo che questo potrebbe portare ad una fruttuosa collaborazione il prossimo anno". Come rileva il Financial Times, si tratta comunque di una vera rivoluzione per Burberry che rappresenta un caso a sé nello spazio dei beni di lusso, essendo l'unica grande azienda britannica in un settore dominato da attori francesi e italiani, e in termini di prezzi trovandosi tra i marchi americani più accessibili e i rivali europei più esclusivi.

Gobbetti ha cercato di spostare il gruppo verso l'alto del mercato incrementando le sue attività ad aree come la pelletteria, mentre Tisci ha cercato di fondere la quintessenza britannica dei suoi disegni con elementi più moderni, introducendo un'ispirazione streetwear sui suoi tradizionali trench. 

Una strategia che sembrava dare i suoi frutti, ma che ha subito il contraccolpo della pandemia di Covid-19 visto che i turisti cinesi - che garantiscono una parte significativa delle vendite in Europa e in Asia - sono stati costretti a casa per i lockdown. I margini di Burberry rimangono più bassi di quelli dei rivali come Kering, Hermès e LVMH, e le sue azioni sono scambiate a multipli inferiori dei profitti.

Toccherà ora a Akeroyd, 54 anni, dare slancio al patrimonio creativo di Burberry. "Jonathan è un leader esperto con una forte esperienza nella costruzione di marchi di moda di lusso globale e nella guida di una crescita redditizia", ha detto il presidente di Burberry Gerry Murphy. Akeroyd è stato determinante durante i suoi cinque anni alla guida di Versace supervisionandone la vendita della sua casa di moda, nota per il suo stile opulento e ostentato, al gruppo statunitense Michael Kors, ora noto come Capri Holdings, nel 2018.

I ricavi di Versace sono rimbalzati nell'ultimo trimestre, con entrate di 240 milioni di dollari in aumento del 158% su base annua e un ritorno all'utile dopo l'impatto del Covid-19. Tuttavia, le sue vendite annuali pre-pandemia di 843 milioni di dollari sono ancora ben al di sotto dell'obiettivo di 2 miliardi di dollari fissato da Capri.