Economia

Butti (FdI) ad Affari: "Tim venda il Brasile per ritrovare la forza"

di Marco Scotti

Il responsabile Tlc di Fratelli d’Italia racconta la strategia del partito di Giorgia Meloni su rete unica e gli altri dossier aperti

Il futuro del nostro Paese passa ancora dal digitale?
Ma certo. Noi in tempi non sospetti abbiamo detto che la rete doveva essere unica, pubblica e non verticalmente integrata. Ci hanno dato ragione tutti, poi il governo è caduto e adesso vedrete che ci saranno nuovi rallentamenti, perché non è certo un tema “ordinario” quello della realizzazione della rete unica. Tra l’altro, Tim versa in condizioni drammatiche e questo si riverbera anche su altre partite fondamentali come il polo strategico sul cloud. Per inciso, la prima offerta fatta dalla cordata con Tim e gli altri era più alta di 1,7 miliardi, volevano prendere per i fondelli gli italiani, fortunatamente siamo riusciti a evitarlo.

Che cosa farà Fratelli d’Italia per digitalizzare l’Italia?
Dovremo accompagnare questo nuovo tema con la formazione per creare valore aggiunto e quindi nuova occupazione. Il centro della nostra attenzione rimane il fatto che occorre una politica industriale che in Italia è stata smarrita. Il ministro Colao almeno è una persona competente, chi l’ha preceduto (Paola Pisano, ndr) nemmeno quello. Però continuo a non capire perché ci si debba appoggiare a player come Microsoft o Google.

Perché sono leader tecnologici?
Certo, ma non dimentichiamoci che esiste il Cloud Act dal 2018, che consente alle aziende americane di richiedere i dati. Vuol dire che gli Usa potrebbero mettere le mani sulle nostre informazioni. Perché allora non valorizzare la nostra industria, la nostra imprenditoria con meccanismi incentivanti? Quando abbiamo usato la golden power lo abbiamo fatto per proteggere dai cinesi il perimetro strategico e nazionale, prendendo però solo tecnologia americana. E gli Usa continuano a fare affari con la Cina. Insomma, bisogna rivedere l’intero impianto.