Carige, la "cura" Fiorentino piace in Borsa. Gli analisti: banche in sicurezza
Per gli addetti ai lavori, sistema bancario ora in sicurezza. In Borsa i titoli salgono ancora. Tensione sul fronte Mps: oggi ok Ue e domani i tagli sul lavoro
di Andrea Deugeni
@andreadeugeni
La cura Fiorentino all'ombra della Lanterna piace in Borsa, dove Banca Carige centra per la seconda seduta consecutiva un rialzo che fa ben sperare per la ripresa futura dei corsi azionari del gruppo controllato dalla famiglia Malacalza. Dopo il rialzo del 3,89% di ieri (arrivando a 0,195 euro), oggi, all'indomani dell'approvazione da parte del consiglio di amministrazione di una manovra di rafforzamento patrimoniale da 700 milioni di euro, i titoli della banca ligure hanno chiuso con un balzo del +22,97% a 0,23 euro.
In attesa di conoscere il responso della Bce che ha dato indicazioni precise al gruppo ligure, le decisioni che hanno convinto gli investitori a inserire le azioni Carige nel proprio portafoglio sono il via libera ad un aumento di capitale di 500 milioni di euro, con un accordo di pre-garanzia con Credit Suisse e Deutsche Bank, in qualità di joint global coordinators e joint bookrunners e la cessione di asset di pronta valorizzazione, quali alcuni immobili di pregio (le sedi di Roma, Milano e Londra), la partecipazione in Creditis, la piattaforma di gestione Npl e il business merchant book, con un beneficio sul patrimonio di almeno 200 milioni di euro.
Quattro macro aree precise di azione per il rafforzamento patrimoniale dell'istituto, che continua quindi a mantenere all'interno del proprio perimetro, a differenza di quanto si vociferava sul mercato alla vigilia della riunione del Cda, lo storico marchio della Banca Cesare Ponti.
Il primo board che ha visto l'esordio di Paolo Fiorentino, ex chief operating officer di UniCredit, l'uomo di macchina di Alessandro Profumo prima e di Federico Ghizzoni poi che ha sostituito Guido Bastianini (sfiduciato dal consiglio dietro richiesta del vicepresidente e azionista di riferimento di Carige, Vittorio Malacalza), ha anche fatto sapere al mercato che proseguirà il processo di deconsolidamento delle sofferenze bancarie, con nuove dismissioni per un ammontare di circa 1,2 miliardi di euro. In più, la squadra manageriale è stata rafforzata con la nomina di Andrea Soro quale chief financial officer.
Secondo gli analisti di una primaria Sim milanese, "il piano di salvataggio delle banche venete, quello di Mps grazie all'intervento dello Stato e il piano di rafforzamento patrimoniale di Carige dovrebbero mettere definitivamente in sicurezza il sistema bancario italiano e permettere un ulteriore re-rating del settore", anche se al momento il decreto legge sulle banche venete in Parlamento ha raccolto molte proposte di emendamento, cambiamenti che rischiano di innescare il dietrofront di Banca Intesa, il primo istituto di credito del nostro Paese che si è offerto di mettere in sicurezza Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca.
Una mancata conversione in legge del decreto con cui il Governo è intervenuto sulle banche venete avrebbe "conseguenze molto gravi per l'economia della regione Veneto" e "dell'Italia", ma sarebbe "soprattutto un brutto segno, un segno molto preoccupante dell'impossibilità in Italia di trovare soluzioni ai nostri problemi", è intervenuto infatti sull'argomento il presidente emerito di Ca' de Sass, Giovanni Bazoli.
Sta di fatto che, da quando è stato annunciato il piano di salvataggio, orchestrato dal Tesoro, dei due gruppi controllati dal Fondo Atlante, il Ftse Italia Banche, in recupero del 16,50% negli ultimi sei mesi (+64,22% circa nell'ultimo anno, ma ancora sotto i livelli di 24 mesi fa: -32,09%), ha ulteriormente ingranato la marcia, salendo dell'8,8% (ai valori odierni).
La tensione, ma solo sul fronte lavoro, resta a Siena. Il Monte dei Paschi è pronto infatti ad alzare il sipario sul piano di ristrutturazione che consentirà di lanciare la ricapitalizzazione precauzionale da parte dello Stato. La banca sta aspettando il via libera formale delle burocrazie europee, ma conta evidentemente su disco verde in serata dopo la riunione della Commissione europea in calendario oggi a Strasburgo.
Secondo quanto fa sapere l'agenzia Radiocor, l'amministratore delegato della banca Marco Morelli ha convocato i sindacati per domani mattina a Milano.
E' presumibile che dopo l'incontro con i rappresentanti dei lavoratori, ai quali sarà annunciato l'atteso severo piano di tagli, la banca presenti finalmente il piano al mercato a sette mesi dalla richiesta dell'aiuto pubblico dopo il fallimento del tentativo di ricapitalizzazione sul mercato, piano per il quale Siena e il Tesoro si erano fatti affiancare dalla coppia Mediobanca-Morgan Stanley.
Secondo i rumors, la sforbiciata sul personale bancario dovrebbe essere di poco più di 4.000 esuberi in quattro anni, sparsi in tutto il territorio nazionale e per i quali il gruppo farà ricorso al fondo di garanzia, numeri più bassi e tempi più corti rispetto alle voci sinora circolate.