Economia

Tim: Cdp sale al 5,03%. Sul tavolo del Cda nuove svalutazioni

Tim: Cdp ufficializza superamento soglia 5% (5,031%). L’ipotesi scorporo si allontana

La Cassa depositi e Prestiti lo scorso 18 febbraio ha superata la soglia del 5% del capitale sociale di Telecom Italia, portandosi dal 4,262 al 5,031 per cento. E' quanto si legge negli aggiornamenti Consob relativi alle partecipazioni rilevanti. 

Telecom: su tavolo cda svalutazioni per alcune centinaia mln, punto su rete unica

Sul tavolo del cda di domani c'è la proposta del Comitato rischi di nuove svalutazioni, che toccano tra l'altro, secondo quanto risulta a Radiocor, la controllata dei cavi sottomarini Sparkle. Posto che sull'entità dell'operazione sarà il board ad avere l'ultima parola, diverse fonti finanziarie parlano di una cifra fino a qualche centinaia di milioni di euro, comunque minore rispetto alle maxi svalutazioni degli avviamenti decise dal consiglio a novembre per due miliardi di euro. Il cda di domani, inoltre, sempre secondo Radiocor, farà il punto sul dialogo aperto con Open Fiber per arrivare fino alla realizzazione di una rete unica. Il piano, pur non prevedendo al momento l'ipotesi di scorporo del network, non contiene alcuna preclusione a questa operazione a cui, secondo quanto risulta ad alcune fonti, si potrebbe eventualmente arrivare in un secondo momento, valutate tutte le condizioni in campo e alla luce del dialogo aperto con Open Fiber. Il nuovo piano prevederebbe inoltre un modello organizzativo per aumentare l'efficienza dell'azienda.

Tim: cda su conti e piano, de Puyfontaine scrive alla Consob

Approvazione del bilancio 2018 e delle nuove linee guida del piano al 2021. Basterebbe gia' questo per dire che c'e' tanta carne al fuoco sul tavolo del consiglio di amministrazione di Tim convocato per domani mattina a Roma. Ma su tutto incombe il conflitto che contrappone i primi due soci della compagnia, Vivendi ed Elliott, che ha trovato l'apice nel siluramento dell'ex Ad, Amos Genish, e nella battaglia per la convocazione dell'assemblea, che alla fine si riunira' il prossimo 29 marzo. Ad alimentare lo scontro ci ha pensato il consigliere in quota Vivendi, Arnaud de Puyfontaine, con una lettera-esposto inviata a collegio sindacale e alla Consob per chiedere verifiche "puntuali e definitive" in materia di corporate governance dopo le vicende che hanno riguardato Tim negli ultimi mesi.

Sul fronte del bilancio 2018, le previsioni degli analisti fissano i ricavi a 19,2 miliardi di euro (-3,4%), mentre l'indebitamento a fine anno dovrebbe essere stabile a 25,25 miliardi. Per quanto riguarda il piano industriale firmato dal nuovo amministratore delegato, Luigi Gubitosi, e destinato a mandare definitivamente in soffitta il 'DigiTim' di Genish, si attendono risposte sul destino delle partecipazioni in Inwit e Persidera. Occhi puntati anche sul 'gioiellino' Sparkle, con le indiscrezioni della vigilia che ipotizzano che si possa procedere a una sua svalutazione - seppure contenuta - alimentando cosi' la tesi per una futura cessione della societa'. Attenzione massima sara' riservata sempre alla controllata brasiliana che, dopo un periodo di criticita', si sta confermando l'asset piu' in salute del gruppo: Tim Brasil ha chiuso il 2018 con ricavi in crescita del 5% a quasi 4 miliardi di euro e un utile netto balzato del 26,5% a 370 milioni.

Il capitolo piu' caldo riguarda pero' il tema dello scorporo della rete, tornato d'attualita' anche nell'agenda politica. Del resto, la trattativa con Open Fiber per arrivare a un'eventuale costituzione di una societa' unica della rete di quinta generazione ormai e' di dominio pubblico e non viene smentita neppure dai diretti interessati. Spettatore interessato di questa trattativa, visto il ruolo nell'azionariato di entrambe le societa', e' la Cassa Depositi e Prestiti che, dopo aver annunciato l'intenzione di rafforzarsi nel capitale sociale di Tim, ha ufficializzato il superamento della soglia del 5% (5,031%), con la possibilita' che si spinga nei prossimi mesi fino a detenere una partecipazione del 10%. Un attivismo che si riflette nelle ultime sedute di Piazza Affari anche sull'andamento del titolo su cui stanno tornando gli acquisti, come nella sessione che ha preceduto il cda, chiusa con un +0,30% a quota 0,5378 euro per azione.