Economia
Cdp: giovedì in cda scelta per Tim, da Cassa sostegno a rete unica
Cdp, dossier Tim sarà tra i temi affrontati dal cda di Cassa Depositi e Prestiti
Cdp: giovedì in cda scelta per Tim, da Cassa sostegno a rete unica
Il dossier Tim, secondo quanto apprende Radiocor, sarà tra i temi affrontati dal cda di Cassa Depositi e Prestiti in programma giovedì 28 marzo. Un consiglio ordinario per l'approvazione del bilancio 2018 della spa di via Goito. Il cda di Cassa, come è prassi, si occupa delle partecipate e dovrà deliberare sul voto da esprimere nell'assemblea di Telecom Italia del 29 marzo visto che si tratta di una partecipata non sottoposta a direzione e coordinamento.
La posizione di Cdp su Tim in queste ultime settimane si è rafforzata fino a raggiungere il 9,8% della società delle tlc proprio per sostenere il progetto della nascita della rete unica; il voto in assemblea Telecom sarà coerente con questa scelta strategica. Cdp nell'assemblea di Tim del 4 maggio scorso aveva votato a favore del socio Elliott determinandone la vittoria nel duello con Vivendi. Il Fondo Usa, fin dal suo ingresso in Tim, si è espresso a favore della combinazione tra la rete fissa del gruppo e Open Fiber. A presiedere il cda di Cassa sarà il presidente Massimo Tononi che ieri in una dichiarazione ha smentito ipotesi di dimissioni e di eventuali incompatibilità con l'amministratore delegato Fabrizio Palermo. Il banchiere, già sottosegretario al Tesoro, continua a godere della piena fiducia delle Fondazioni bancarie che lo hanno proposto per la guida di via Goito.
All'assemblea di Telecom di venerdì si voterà - secondo quanto riporta Radiocor - oltre che sul bilancio, sulla proposta di Vivendi di revocare cinque consiglieri in quota Elliott (tra cui il presidente Fulvio Conti) per sostituirli con una rosa di cinque amministratori scelti dal gruppo francese, tra i quali spiccano i nomi di due ex amministratori di Tim: Franco Bernabè, che ha ricoperto i ruoli di ceo e presidente esecutivo, e Gabriele Galateri di Genola, ex presidente del gruppo di tlc. All'assemblea del 4 maggio scorso, giorno dalla prima resa dei conti tra Elliott e Vivendi, Cdp, che all'epoca aveva circa il 5% di Tim, ha votato a favore del fondo americano, determinandone la vittoria. Ora la Cassa si è rafforzata fino a raggiungere quasi il 10%, proprio in tempo per l'assemblea determinante del 29 marzo. Il fondo americano, fin dal suo primo 'manifesto' programmatico sul gruppo Tim, ha sempre appoggiato l'ipotesi di una combinazione tra la rete di Tim e Open Fiber, società partecipata al 50% proprio dalla Cassa. Lo stesso amministratore delegato della Cassa, Fabrizio Palermo, parlando con i cronisti a inizio febbraio, sul tema dell'eventuale fusione tra le due infrastrutture oggi in competizione, ha chiarito: "Cassa depositi e prestiti è a favore della rete unica".