Cina, l'economia accelera nel primo trimestre del 2017: il Pil cresce del 6,9%
Nuova accelerazione dell'economia cinese
Nuova accelerazione dell'economia cinese, che nel primo trimestre 2017 cresce del 6,9%, a 18068,3 miliardi di yuan (2741,6 miliardi di euro) superando le aspettative degli analisti e ai livelli piu' alti dall'ultimo trimestre del 2015. La crescita di Pechino ha mandato un nuovo segnale di stabilizzazione, con la pubblicazione degli ultimi dati che mostrano una tenuta dell'economia, sostenuta dalla spesa infrastrutturale del governo e dalle vendite nel settore immobiliare, che ha dato nuovi segnali di surriscaldamento a marzo, quando gli acquisti di nuove case hanno segnato un aumento del 18% rispetto al marzo 2016. Il dato di oggi e' in linea con le aspettative del governo, che per il 2017 punta a una crescita attorno al 6,5%, in lieve diminuzione rispetto all'obiettivo dello scorso anno, compreso tra il 6,5% e il 7%.
Lo scorso anno, la Cina e' cresciuta del 6,7%. La produzione industriale e' cresciuta del 6,8% nei primi tre mesi del 2017 rispetto ai primi tre mesi del 2016, con un'accelerata a marzo, quando ha segnato un aumento del 7,6% rispetto allo stesso mese del 2016. Nuovi segnali di stabilizzazione dell'economia erano arrivati il mese scorso che dal manifatturiero, che a marzo ha toccato i massimi dal 2012, secondo i dati ufficiali. Crescono del 10%, nel primo trimestre, anche le vendite al dettaglio: anche in questo caso si e' verificata un'accelerazione nell'ultimo mese del trimestre, altro segnale che la crescita potrebbe continuare anche nei prossimi mesi. Crescono anche gli investimenti in asset fissi, che nei primi tre mesi del 2017 hanno registrato un'espansione del 9,2% rispetto a una crescita dell'8,1% nel primo trimestre 2016.
"In termini generali, l'economia della Cina ha mantenuto lo slancio nel primo trimestre, e la crescita ha mostrato una moderata ripresa", ha dichiarato a commento dei dati il portavoce dell'Ufficio Nazionale di Statistica cinese, Mao Shengyong. "La struttura dell'economia sta migliorando e sta prendendo velocita'". Il settore dei servizi si conferma il piu' dinamico dell'economia cinese, con una crescita del 7,7% nei primi tre mesi dell'anno, contro una crescita del 6,4% del comparto industriale e del 3% del settore primario. Incoraggiante anche il dato sui consumi che, secondo i dati dell'Ufficio Nazionale di Statistica, hanno contribuito al 77,2% dell'aumento del prodotto interno lordo nei primi tre mesi dell'anno.
In crescita anche le esportazioni, che nei primi tre mesi dell'anno hanno registrato un aumento del 14,8% rispetto allo stesso periodo del 2016, mentre le importazioni hanno avuto un balzo del 31,1%, portando il surplus commerciale di Pechino a 454,9 miliardi di yuan (62,2 miliardi di euro). Gli investimenti in infrastrutture sono destinati ad aumentare, nel prossimo futuro, dopo la decisione annunciata dal governo il 1 aprile scorso di dare vita a una nuova area di sviluppo che sorgera' a sud di Pechino: la zona di Xiongan, nelle intenzioni del governo centrale, gareggera' per importanza con la zona economica speciale di Shenzhen, sviluppatasi dalla fine degli anni Settanta, e con l'area di Pudong, a Shanghai, istituita a meta' degli anni Novanta.
La decisione di istituire una nuova area ha dato nuova linfa agli investitori e nelle ultime settimane ha visto crescere i titoli relativi al segmento delle costruzioni e dei trasporti, anche se ai buoni risultati nel breve termine, avvertono gli analisti sentiti dal quotidiano China Daily, potrebbe non corrispondere una tenuta generale del settore nel medio-lungo termine per le pressioni al ribasso che ancora gravano sull'economia cinese. I dati di oggi, pero', hanno un effetto rasserenante anche sul piano politico, dando respiro all'economia a pochi mesi dal Congresso del Partito Comunista Cinese che sancira' il rinnovo al vertice del partito di cinque dei sette membri del Comitato Permanente del Politburo, e che dara', secondo ogni aspettativa, il via al secondo mandato del presidente cinese, Xi Jinping, segretario generale del partito.