Economia
Coca Cola, bufera per la partecipazione al Festival Green&Blue: i motivi
Dalla Cop27 in Egitto al Festival Green&Blue, l'azienda figura come sponsor all'interno di contesti nati per tutelare l'ambiente ma le emissioni fanno discutere
Coca Cola: quale strategia per tutelare l'ambiente?
Coca Cola è un'azienda amica dell'ambiente o, al contrario, maschera alcuni comportamenti poco sostenibili attraverso il più classico dei greenwashing? A quanto riferito dal direttore della campagna per gli oceani di Greenpeace USA, John Hocevar, l’impatto ambientale dell'azienda statunitense è di proporzioni colossali: “Produce annualmente 120 miliardi di bottigliette di plastica usa e getta e il 99% della plastica è ottenuto tramite combustibili fossili, accrescendo l'emergenza climatica”.
Il tema è arrivato anche in Italia, giusto pochi giorni fa: Coca Cola, infatti, è stato il partner scelto per la fornitura delle bevande presso il festival Green&Blue, lasciando perplessi molti attivisti e studiosi della crisi climatica. L’evento, inaugurato lo scorso 5 giugno - in concomitanza con la giornata dell’ambiente - nasce per far dialogare il mondo della sostenibilità con quello della scienza e dell’economia, attraverso il confronto tra le giovani generazioni e le imprese che lavorano per proporre soluzioni per abbattere l’impatto delle emissioni inquinanti in atmosfera. Per gli attivisti però, l'azienda americana non avrebbe avuto i titoli per partecipare all'evento.
Secondo i dati dell’Ellen MacArthur Foundation, nell’ultimo biennio la Coca Cola ha usato ogni anno quasi tre milioni e mezzo di imballaggi monouso in plastica. Non è un caso che la compagnia statunitense si sia esposta “sulla prima ora” per contestare gli obiettivi di riuso vincolanti della nuova proposta di regolamento UE, per poi “auto-smentirsi” proclamando l’obiettivo (ben più ambizioso) di riuso del 25% al 2030, come annunciato con il programma World Without Waste.