Economia
Coin in crisi tra chiusure e 240 milioni di debito: Ovs in pole per risollevare il gruppo
Verso la chiusura di sette punti vendita
Debito in aumento e chiusure in vista: Coin cerca il rilancio con l’opzione OVS
Coin, società veneziana di department store, si trova in una situazione finanziaria critica e sta cercando soluzioni per evitare il collasso. Il Tribunale delle imprese di Venezia ha recentemente ascoltato i vertici dell’azienda, l’amministratore delegato Matteo Cosmi e il presidente Andrea Gabola, ma ha rimandato la decisione finale, riservandosi ancora qualche giorno per analizzare il caso. La società, che impiega oltre 1.300 persone, ha confermato di voler evitare licenziamenti collettivi.
Tuttavia, come riporta La Repubblica, il 4 febbraio è prevista una nuova riunione del tavolo di crisi al ministero delle Imprese, mentre Coin sta lavorando a un piano industriale per ridurre i costi senza compromettere l’occupazione. Questo include la chiusura di sette punti vendita, una mossa che colpirà circa 90 dipendenti, ma con l’obiettivo di ricollocarli all’interno del gruppo.
Il fondo TIP di Gianni Tamburi, che aveva già valutato un’acquisizione di Coin nel 2022, si è inizialmente ritirato dalla trattativa a causa di una valutazione troppo bassa. Oggi, però, le condizioni finanziarie di Coin sono peggiorate, e TIP, attraverso OVS, potrebbe essere disposto a rientrare nell’operazione, a determinate condizioni, per rilanciare l’azienda.
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L’obiettivo dichiarato dal management di Coin è raggiungere il pareggio operativo entro la fine del 2026. Tuttavia, con un debito che sfiora i 240 milioni e un fatturato previsto per il 2024 di circa 260 milioni, la situazione rimane critica. L’azienda ha urgente bisogno di capitali freschi e potrebbe trovare nella ricerca di un nuovo socio di riferimento l’unica via per garantire la propria sopravvivenza.