Economia

Commerzbank, Scholz sbugiardato: il governo tedesco sapeva di UniCredit. Spuntano i documenti

di Redazione Economia

I vertici della banca italiana hanno avuto colloqui con alti funzionari di Berlino, tra cui quelli della Cancelleria e del Ministero delle Finanze, prima di procedere

Commerzbank, il governo tedesco sapeva di UniCredit. Nessuna "mossa ostile", smentito Scholz

In Germania resta alta l'attenzione intorno all'operazione di UniCredit con Commerzbank, la seconda banca tedesca, il cancelliere Scholz, subito dopo l'ingresso dell'istituto di credito italiano nel gruppo tedesco (ora salito fino al 21%), aveva subito etichettato la mossa del gruppo come "atto ostile", dicendo che il governo tedesco non era a conoscenza di questa trattativa. Ma ora - riporta Il Corriere della Sera - spuntano dei documenti ufficiali che lo smentiscono. In base al materiale consultato da Reuters i dirigenti di UniCredit hanno avuto colloqui con alti funzionari di Berlino, tra cui quelli della Cancelleria e del Ministero delle Finanze, nei mesi precedenti l’acquisto di parte della partecipazione statale in Commerzbank. Piazza Gae Aulenti a settembre ha acquistato il 9% circa del secondo maggior istituto di credito tedesco per 1,5 miliardi (di cui il 4,5% tramite mercato e un altro 4,5% tramite un collocamento accelerato condotto da Berlino) e poi è salita al 21% riservandosi — previa autorizzazione Bce — la facoltà di arrotondare al 29%.

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I dettagli degli incontri - prosegue Il Corriere - sono contenuti in una risposta del governo al parlamentare Cdu Matthias Hauer e sono il resoconto più completo dei contatti tra la Germania e UniCredit prima del blitz di quest’ultima su Commerzbank. "Il governo tedesco (...) fa finta di non avere nulla a che fare con il caos della Commerzbank. Ma lo hanno causato", ha attaccato Hauer. Inoltre, il presidente dell’istituto italiano Pier Carlo Padoan, ha incontrato Jörg Kukies, un alto funzionario della cancelleria tedesca, a margine di una conferenza a Parigi il 16 maggio, secondo la risposta del governo, che segnala anche altri due scambi con funzionari della cancelleria, il 7 giugno e il 30 maggio.