Economia
Il dilemma di Confindustria Emilia. Incontro riservato pro-Vacchi stoppa-candidati
di Andrea Deugeni
@andreadeugeni
Confindustria Emilia Romagna di fronte a un dilemma. Mentre si attende che il presidente di Federmeccanica Fabio Storchi, rispettando le procedure del nuovo statuto, faccia un passo avanti comunicando ai saggi (non sono ancora stati estratti) la sua auto-candidatura per la prossima presidenza di Confindustria, la regionale guidata da Maurizio Marchesini riunirà nel pomeriggio la giunta. Appuntamento che sarà preceduto, secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, da un incontro riservato, convocato dallo stesso Marchesini, fra i presidenti delle territoriali emiliano-romagnole a cui parteciperà anche Alberto Vacchi, il presidente di Unindustria Bologna che irritualmente (e cioè prima della designazione dei saggi e del loro recepimento-vaglio della sua candidatura) è sceso in campo per la successione a Giorgio Squinzi.
Qual è il motivo di questo incontro riservato? Marchesini, che negli ultimi mesi ha trattando sottobanco una vicepresidenza per lui nella prossima squadra di Viale dell'Astronomia, si è attivato con più telefonate per far desistere qualche ipotetito candidato dallo scendere in campo e non bruciare così la candidatura di Vacchi. All'orizzonte, infatti, ci sono quella del big, sempre emiliano (ma di Reggio), Fabio Storchi che ha ricevuto dall'ufficio di presidenza e dal consiglio direttivo della propria confederazione l'invito a farsi avanti per il post-Squinzi e quella del presidente di Confindustria Ravenna Guido Ottolenghi, imprenditore "re della logistica".
Cosa farà, quindi, stasera l'Emilia Romagna? Si pronuncerà, con una fuga in avanti, per una candidatura unica di Vacchi senza attendere il lavoro dei saggi oppure farà come hanno anche fatto UniVarese o Confindustria Lombardia o, ancora, le altre territoriali italiche che non si sono pronunciate segnando un ulteriore punto a sfavore di Vacchi visto che la Regione di appartenenenza non è stata pronta a fare l'endorsement?
Intanto, confermando quanto rivelato da Affaritaliani.it sui contenuti del verbale dell'ultimo Consiglio di Novara, la Piccola Industria di Confindustria esprimerà un proprio candidato per la corsa alla presidenza di Confindustria. Lo ha confermato lo stesso leader dell'associazione Alberto Baban a margine dell'Iran-Italy Business Forum. Si punta su "un candidato delle Pmi", ma non sarà necessariamente lui che ne è il leader: "Abbiamo tanti altri esponenti validi", ha sottolineato infatti l'industriale veneto.
Gli imprenditori delle Pmi di Confindustria, ha indicato sempre Baban, scopriranno le carte sul loro candidato alla riunione del Consiglio della Piccola Industria, il 4 febbraio in programma a Trieste. E sul fatto che sia circolato anche il nome del proprietario della Tapì come possibile candidato, Baban ha risposto scherzando: "Forse è perchè stanno andando in ordine alfabetico" nel gioco delle indiscrezioni.
Insomma, a differenza di Federmeccanica, la Piccola rivendica una candidatura, ma senza fare il nome. Chi sarà? L'ex numero uno Vincenzo Boccia, imprenditore salernitano molto apprezzato nel sistema di Viale dell'Astronomia oppure lo stesso Baban, che non ha mai nascosto le sue ambizioni, oppure, ancora, Gianluigi Viscardi, l'industriale bergamasco lanciato dal concittadino parlamentare Alberto Bombassei e dal direttore generale di Confindustria Bergamo Guido Venturini, suo grande mentore? Il 4 la Piccola alzerà il velo e pare che Baban non voglia Boccia.
Almeno in questo caso, però, i Piccoli saranno più disciplinati di quanti hanno al contrario già annunciato urbi et orbi di essere ufficialmente candidati quando i saggi ancora non esistono (verranno estratti il 28 e poi ci saranno due settimane di tempo per inviare le lettere con le proprie disponibilità).