Economia

Confindustria, Bonomi di diritto al voto. Verifiche per Pasini e Mattioli

Andrea Deugeni

ESCLUSIVO/ Affaritaliani.it pubblica la lettera dei saggi che comunica l'esito delle autocandidature e ammette subito al voto in Consiglio solo Bonomi

Carlo Bonomi ammesso subito al voto del Consiglio generale per la designazione del nuovo presidente della Confindustria. Per gli altri due candidati, Licia Mattioli e Giuseppe Pasini, invece, saranno necessarie ulteriori verifiche del consenso. Un passaggio formale che non è questione di lana caprina, perché la partita per la successione a Vincenzo Boccia alla presidenza di Viale dell'Astronomia potrebbe riservare qualche sorpresa se la corsa si configurerà come una sfida a due e non un confronto a tre, con l'ammissione di tutti e tre i candidati al voto finale. Scenario che decreterebbe quasi sicuramente la vittoria del presidente di Assolombarda. 

"In ordine alfabetico si sono auto candidati Carlo Bonomi, Licia Mattioli e Giuseppe Pasini. Tutti risultano aver superato la soglia percentuale di appoggio da parte del 10% dei componenti del Consiglio Generale, prevista dallo statuto confederale. Carlo Bonomi ha inoltre certificato di poter disporre di un consenso che supera il 20% del totale dei voti ad oggi regolarmente esercitabili nell’Assemblea confederale, condizione che, per effetto del nono comma dell’articolo 11 dello statuto confederale, determina di diritto la sua partecipazione al voto di designazione per il nuovo presidente di Confindustria, in calendario per il prossimo 26 marzo", scrivono infatti i tre saggi di ConfindustriaAndrea Bolla, Carmela Colaiacovo e Andrea Tomat, gli imprenditori incaricati dal Sistema di condurre la confederazione degli industriali italiani alla scelta del successore di Boccia, in una lettera indirizzata a tutte le associazioni territoriali, categoriali e ai membri del Consiglio generale. Lettera di cui Affaritaliani.it è entrato in possesso. 

Questo significa che le 54 firme raccolte dal presidente di Assolombarda hanno come sottostante una quota di voti corrispondenti superiore al 20% dei voti dei componenti dell'assemblea di Confindustria, assise che a fine maggio ratifica il voto del Consiglio generale (182 imprenditori aventi diritto al voto, ma al momento 179 per la sospensione di tre associati in quanto non in regola con i contributi): dalla designazione quindi si passa alla nomina.  

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Le 26 firme raccolte dal presidente di Unindustria Brescia Giuseppe Pasini e le 21 collezionate dalla vicepresidente di Viale dell'Astronomia Licia Mattioli necessiteranno dunque di ulteriori attestati di consenso (fino a raggiungere il 20% come Bonomi) da parte delle singole associazioni che compongo la Confindustria per essere ammessi al voto finale del 26 marzo. Analisi che ora spetterà ai tre saggi che sonderanno gli umori degli associati nelle convocazioni fissate a Roma (19 febbraio), a Bologna (21 febbraio), a Milano (27-28 febbraio e 9 marzo), a Torino (4 marzo) e a Napoli (5 marzo). 

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Il resto della lettera di Bolla, Colaiacovo e Tomat contiene indicazioni sul comportamento da tenere da parte dei soci nell'esprimere il proprio consenso (solo "nelle sedi statutariamente deputate") e sull'organizzazione di appuntamenti associativi ad hoc per ascoltare dai candidati (con singola audizione, il confronto a tre è previsto in un'occasione soltanto: una specifica riunione del Consiglio Generale, in calendario per il 12 marzo) i rispettivi programmi di presidenza. Momenti a cui non ammettere la presenza dei media. 

@andreadeugeni