Economia
Confindustria, Conte-Patuanelli a Bonomi:insieme per la sfida della ripartenza
"Non siamo affatto convinti che ci sia uno Stato buono e un privato cattivo". Risponde così il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, intervenendo all'assemblea di Confindustria dopo che il presidente Carlo Bonomi ha chiesto "un nuovo grande patto per l'Italia". "Basta guardarsi attorno in Europa - prosegue Conte - per accorgersi che i migliori casi di successo industriale sono il frutto di un'interazione collaborativa tra Stato e privato. Anche in Italia abbiamo bisogno di raccogliere le energie migliori e creare una sinergia, e' l'occasione per costruire un nuovo patto pubblico-privato".
Conte invita a "contribuire tutti insieme a vincere la sfida della ripartenza", precisando che "e' una sfida che ci attende da molti anni, ma questa volta ce la possiamo fare, perche' questa pandemia ci ha reso tutti piu' forti e piu' consapevoli". "Siamo perfettamente consapevoli - sottolinea il premier - che nessun piano di investimenti potra' avere i risultati sperati se non saremo in grado di riformare profondamente la PA, il nostro quadro normativo, l'intero funzionamento della macchina dello Stato, che ha rivelato tutte le sue difficolta' anche in questi mesi nell'attuazione delle misure che abbiamo predisposto".
Per il piano di ripresa, annuncia infine Conte, "ci doteremo di uno strumento normativo ad hoc, ne abbiamo bisogno, con norme specifiche e soggetti attuatori dedicati, per garantire trasparenza e tempi certi". Anche il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, spiega che "siamo qui a raccogliere la sfida di un patto per il Paese, perche' da questa pandemia possiamo uscire piu' forti di prima, ma solo a condizione che lo facciamo tutti insieme: Governo, chi fa impresa, parti sociali".
"Non possiamo lasciare che prevalga la logica della contrapposizione - prosegue - deve prevalere il buon senso di fare le cose insieme". Lo Stato, sottolinea il ministro, "deve accompagnare l'impresa verso il nuovo mondo che si sta delineando, accollandosi anche alcuni rischi. Questo non vuol dire sedersi nei consigli di amministrazione delle aziende, ma stare al fianco di chi fa impresa e fare un pezzo di strada con loro". "Abbiamo bisogno di un Paese in cui sia semplice fare impresa", prosegue Patuanelli, sottolineando in particolare "il diritto di fare impresa in un contesto di regole chiare, certe e stabili nel tempo".