Economia
Confindustria, le interviste di Gozzi agitano gli animi
Sembra che Gozzi abbia chiesto per sé e i suoi fedelissimi tre vicepresidenze e la poltrona di direttore generale, ricevendo però...
Confindustria, le interviste di Gozzi agitano gli animi
In burocratese si potrebbe definire un “sistema trasversalmente attonito”. Tradotto: tutta Confindustria, ora che la partita per la presidenza si è conclusa, è rimasta piuttosto spaesata di fronte alle recenti esternazioni che Antonio Gozzi ha reso alle testate del gruppo Gedi. In queste interviste, infatti, il presidente di Duferco attaccava il sistema confindustriale nel suo insieme dopo l’esclusione che gli è stata imposta qualche settimana fa.
Gozzi ha poi cercato di riprendersi la scena, intestandosi due nomi della squadra del presidente incaricato Emanuele Orsini, Lucia Aleotti (Menarini) e Gianfelice Rocca. E ha attaccato ulteriormente la scelta dei saggi. Ora, in una liturgia – discutibile fin che si vuole – che impone che passino quasi due mesi tra la designazione del presidente e la sua entrata in carica, ha destato scalpore l’attivismo di Gozzi. Basti pensare che lo stesso Orsini, che si siederà ufficialmente in Viale dell’Astronomia solo il 23 maggio, è in questi giorni a Borgo Egnazia chiuso nel più stretto riserbo e in totale silenzio stampa.
C’è di più: sembra che lo stesso Gozzi abbia chiesto per sé e i suoi fedelissimi tre vicepresidenze e la poltrona di direttore generale, ricevendo però da Orsini un secco rifiuto. Una frattura sanata in parte con la nomina del patron di Duferco ad advisor del presidente. Si tratta di una carica ad personam, che non prevede deleghe operative ma che gli garantisce un ruolo di “consigliori” che non si era visto in precedenza. Ma dopo queste ultime uscite il sistema confindustriale è in subbuglio. “Irrituale” dicono alcuni pezzi da novanta per i corridoi di Viale dell’Astronomia. La tensione accumulata nelle settimane che hanno preceduto l’elezione, evidentemente, non si è ancora attenuata.