Economia
Confindustria: "Nel 2020 crollo del Pil. Il credito alle imprese è cruciale"
"L’incertezza sui tempi dell’effettiva fine dell’emergenza sanitaria e l’assenza di liquidità dovuta al crollo dei fatturati rappresentano per molte imprese ostacoli che inibiscono, nel breve-medio periodo, le decisioni di investimento. Che saranno rinviate per quasi tutto il 2020. Si prevede perciò una caduta senza precedenti degli investimenti che verrà recuperata solo in parte nel 2021, pesando sulla crescita futura". E' la fotografia scattata da Confindustria nelle 'Previsioni per l'Italia nel 2020-2021'. "Nel 2020 una pesante revisione al ribasso per il PIL, che registra una caduta storica, nel contesto di un'ampia recessione globale. Le misure anti-contagio hanno in gran parte congelato i consumi a marzo-aprile. La riapertura graduale di attività commerciali e la maggiore libertà di movimento attenueranno la caduta, da maggio; tuttavia, resterà prudente la gestione dei bilanci familiari (-14% la spesa nel 1° semestre), con un recupero nel 2° semestre, il calo nel 2020 sarà di -9,9% (seguito da +5,7% nel 2021). La ripartenza del credito alle imprese è cruciale", conclude Confindustria.
CONFINDUSTRIA SIRACUSA, 'BONUS VACANZE? NON AIUTA IMPRESE'
"Il decreto Rilancio non coglie la drammaticità che sta vivendo l'industria alberghiera in Sicilia con oltre 200mila famiglie che vivono della filiera turistica". E forte la preoccupazione degli imprenditori del settore turismo di Confindustria Siracusa, dove l'intero comparto rappresenta il 15 per cento del Pil provinciale. Il 96 per cento dei lavoratori del settore in questo momento è in cassa integrazione. "A casa ci sono circa 20mila famiglie - dice Giancarlo Mignosa, presidente della sezione Turismo ed eventi di Confindustria Siracusa -. Le risorse stanziate puntano tutto sul buono vacanza che non aiuta le imprese: è un ennesimo credito d'imposta che contrasta con le drammatiche esigenze di liquidità che caratterizzano in questo momento le aziende del settore". Per Mignosa per attrarre i turisti si dovrebbero piuttosto garantire "servizi con elevati standard di sicurezza, che richiedono corposi investimenti che gravano su un settore fermo già da febbraio. La crisi condizionerà tutto il 2020 e molte saranno le strutture ricettive che non riapriranno per non aggravare l'esposizione finanziaria", assicura Mignosa.