Economia

Confindustria, staffetta Baban-Biffi. Il risiko che porta Rocca in Cariplo

Una serie di movimenti nelle poltrone di Confindustria ridisegna il potere nel sistema dell'Aquilotto, con conseguenze anche nelle partite roventi della finanza

di Andrea Deugeni
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@andreadeugeni

Cosa farà Alberto Baban, presidente uscente della Piccola Industria di Confindustria e vecchio sponsor di Enzo Boccia, dopo aver venduto la sua Tapì al fondo americano Wisequity IV? Baban, che prima dell’emersione nel 2016 della candidatura del tipografo campano coltivava il sogno di diventare il successore di Giorgio Squinzi, pare abbia ora messo nel mirino lo scranno più alto di Assindustria Venezia, poltrona che presto rimarrà orfana di Matteo Zoppas

5.Gianfelice RoccaGianfelice Rocca
 

Già, perché il 15 febbraio, con l’appoggio di Confindustria Verona, Vicenza e Venezia, Zoppas farà infatti il salto di categoria nelle territoriali nordestine per andare a raccogliere l’eredità di Roberto Zuccato alla guida di Confindustria Veneto. Una regione  che i presidenti passati hanno sempre cercato di unire con grande fatica per far sentire la propria voce nelle complesse alchimie di Viale dell’Astronomia e che, nonostante  il momentaneo sodalizio, continua a esser spaccata su due fronti. 

Ci sono, da una parte, le riottose Padova, Treviso e Belluno (in prossima fusione con l’associazione della Marca) che nella conta nazionale vengono annoverate come frondiste del nuovo corso confindustriale, insieme a Bologna e alle altre  associazioni di Emilia e Romagna di Maurizio Marchesini, fino a ieri capitanate e rappresentate nel dissenso da Gianfelice Rocca di Assolombarda

Dall’altra, il blocco nordestino è formato da Verona, Vicenza e Venezia, schierato sin dalla prima ora con Vincenzo Boccia. Chi segue da vicino le vicende di Confindustria racconta ad Affaritaliani.it che gli imprenditori della Laguna vorrebbero per questo motivo spedire al più presto Zoppas a capo dell’associazione regionale così da spostare il bilancino degli equilibri veneti in favore del fronte Treviso, Belluno e Padova, per fare di Venezia occupazione coloniale e conquistare così la maggioranza regionale. 

Baban Donnet Guidi
Alberto Baban (il primo a sinistra)
con il Ceo Generali, Philippe Donnet (al centro)

Ma con chi, se non proprio e magari con Alberto Baban? Se per alcune associazioni del basso Veneto, Baban rappresenta infatti un imprenditore amico e affidabile, per lo stesso attuale capo della Piccola nazionale la poltrona della Serenissima sarebbe invece un’ottima chance per  rimanere in gioco e tentare ancora nel 2020 il grande salto per la presidenza di Viale dell’Astronomia. Quando Boccia avrà concluso il suo mandato. Un graditissimo passaggio in Laguna cioè, per non restare fuori dal giro e coltivare le proprie mai sopite ambizioni personali per ritornare dalle parti dell’Eur. Un win-win, insomma.

La poltrona di Confindustria Venezia, però, è soltanto il primo step di un più ampio risiko all’interno del sistema di rappresentanza dell’Aquilotto. Chi succederà invece quest’anno a Baban, come presidente nazionale della Piccola Industria? 

Per rispondere al quesito, bisogna andare al patto stipulato di recente da Gianfelice Rocca e Marcella Panucci (rispettivamente presidente uscente di Assolombarda e direttore generale di Confindustria), più volte svelato in questi giorni dai bene informati a proposito della successione di Mr Techint in Via Pantano. Patto che vedrebbe Rocca proiettato in futuro nell’agone della potente Fondazione Cariplo, dopo l’elezione del fidato Carlo Bonomi (suo vicepresidente e fornitore) in Assolombarda, con l’ex presidente dei “piccoli” locali, Alvise Biffi, dirottato invece sullo scranno di Baban in viale dell’Astronomia.

(Segue: il risiko di Confindustria che impatta sulla finanza tricolore)