Conti, l'Ue all'Italia: "Manovra bis o restituite il fondo di flessibilità"
Conti, i tecnici di Bruxelles a Gentiloni : "Manovra bis blindata o restituite il fondo di flessibilità"
Il pressing Ue sull'Italia si fa sempre più deciso. Quello che i tecnici di Bruxelles ieri hanno messo nero su bianco, ovvero l'Opinione sui conti italiani, che arriverà sul tavolo dell'Eurogruppo il 20 marzo, è praticamente un ultimatum. Secondo quanto riferisce il Corriere della Sera, si tratta praticamente di un ultimatum: manovra correttiva blindata entro il mese prossimo oppure c'è il rischio che salti un pezzo della flessibilità, quella per gli investimenti, concessa all'Italia nel 2016, cosa che mettere ancora più a rischio i conti.
Insomma, un passo avanti verso la procedura di infrazione Ue per deficit eccessivo, per scongiurare la quale il governo Gentiloni aveva ottenuto più tempo (fino a maggio) in cambio dell'impegno a rimettere a posto i conti. Che però continuano ad essere troppo disastrati per tranquillizzare Bruxelles. L'Italia deve approvare in fretta la correzione strutturale pari allo 0,2% del Pil, 3,4 miliardi, con una manovra bis appunto che però al momento è ancora da mettere a punto.
E così ora i ministri delle Finanze Ue hanno avvisato Gentiloni e i suoi che approvano la scelta di Bruxelles di dare più tempo all'Italia per la correzione, ma in 8 pagine riservate fanno un'analisi impietosa della situazione italiana.
Secondo i tecnici nel 2017 il deficit salirà al 2,4% del Pil dal 2,3% registrato nel 2016 mentre il debito è proiettato verso il 133,3%. Nel 2017 - riferisce ancora il Corriere della Sera - l'Italia avrebbe dovuto concludere una correzione strutturale pari allo 0,6% del Pil mentre ci sarà un deterioramento dello 0,4%. Per questo il Comitato afferma che Roma "rischia una deviazione significativa rispetto all'aggiustamento nel 2017" anche tenendo conto del bonus dello 0,32% del Pil, circa 5,5 miliardi, per migranti e terremoti. Dunque "a prima vista c'è l'evidenza del rischio di un deficit eccessivo basato sulla regola del debito", la norma che impone di correggere il deficit strutturale per abbassare appunto il debito.