Economia
Covid, fondi di sanità integrativa in aiuto del Ssn
Parla Simone Bettini, presidente di Metasalute, fondo sanitario dei metalmeccanici
Inutile girarci intorno: nella sanità pubblica il nostro paese ha investito sempre meno risorse e adesso la situazione è quella sotto gli occhi di tutti, messa a nudo dalla durissima pandemia da Covid 19. Per avere una conferma a questo è sufficiente rifarsi alle conclusioni del 15esimo rapporto CreaSanità dell’Università di Tor Vergata, edito nel dicembre dello scorso anno.
Nel 2018, la spesa sanitaria corrente italiana ha raggiunto la somma media di 2.560 euro pro-capite. Stando ai dati diffusi dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (Ocse), tale spesa è inferiore del 32 per cento rispetto alla media (3.765 euro) dei Paesi entrati nell’Unione europea prima del 1995. Non solo: la crescita media annua della spesa sanitaria nel nostro paese, tra il 2000 e il 2018, è stata pari al 2,5 per cento, un punto percentuale sotto la media (3,5 per cento) delle nazioni europee dell’Ovest.
Ecco che, alla luce di questi dati e di fronte ad una sanita pubblica che fa sempre più fatica a sostenersi economicamente, una soluzione alternativa potrebbe essere rappresentata dal cosiddetto secondo pilastro o sanità integrativa. Per cercare di comprendere come sanità pubblica e sanità integrativa possono coniugarsi per rendere migliore e più efficiente la macchina sanitaria italiana, abbiamo interpellato Silvano Simone Bettini, presidente di Metasalute, fondo sanitario dei metalmeccanici, che con i suoi 1,8 milioni circa di iscritti (compresi i familiari fiscalmente a carico) è il più grande fondo integrativo chiuso d’Europa.
Il vostro fondo di sanità integrativa è uno dei più grandi in Europa e in Italia con 1,8 milioni circa di assistiti. Alla luce della grave pandemia scoppiata, lei pensa che questo secondo pilastro della sanità possa essere una risposta ormai irrinunciabile per il nostro Paese?
"Partiamo dal presupposto che il nostro, al di là di alcune situazioni, è un sistema sanitario di eccellenza, con punte di diamante come il Veneto o la Lombardia e mi è capitato di averne conferma in occasione di alcuni dei numerosi viaggi all'estero, che fino a qualche mese fa facevo abitualmente. In questo contesto, il secondo pilastro può rappresentare una grande opportunità, per integrare il sistema sanitario nazionale con un servizio privato che può garantire efficienza e tempi più rapidi. In alcune Regioni esiste ancora una certa resistenza, più che altro ideologica, nei confronti della sanità integrativa , a favore di quella pubblica. Se consideriamo però che quasi la totalità dei bilanci regionali va proprio a finire nella spesa sanitaria, si comprende come il secondo pilastro possa rappresentare una valida soluzione per mantenere gli equilibri e garantire le cure a tutti".
In altre parole la sanità integrativa può liberare importanti risorse aggiuntive per la sanità pubblica, volti per esempio al rafforzamento dei presidi sanitari o della rete di medici, la cui carenza si sta evidenziando drammaticamente in questo momento?
"Certamente, considerando che per esempio nel fondo Metasalute il contributo per la copertura sanitaria proviene dalle imprese stesse, senza nessun costo per i lavoratori, e comprende anche i familiari a carico. Copre inoltre alcune cure, come per esempio quelle odontoiatriche, non comprese nel Ssn. Il welfare integrativo contribuisce sicuramente a eliminare molte disuguaglianze fra i cittadini, che sempre più spesso ricorrono all’indebitamento per accedere alle cure sanitarie".
Quali sono le misure, se ce ne sono, inserite nel vostro fondo per il contrasto al Covid?
"Abbiamo previsto, un piano sanitario aggiuntivo (retroattivo al 1 febbraio 2020 ed esteso fino al 31 dicembre 2020) che prevede un supporto economico per eventi connessi alle sindromi influenzali di natura pandemica, COVID-19. Nello specifico il supporto economico consiste in un’indennità in caso di ricovero per accertamenti e/o cure di sindromi influenzali di natura pandemica di € 30,00 al giorno per un max. di 30 gg (una tantum) a partire dal primo giorno di ricovero. Inoltre abbiamo previsto un’indennità di € 1.000,00 (una tantum) a seguito di dimissioni da un reparto di terapia intensiva nel quale l’Iscritto è stato ricoverato per la cura delle sindromi influenzali di natura pandemica e.l’erogazione di un’indennità di € 500,00 (una tantum) a seguito di dimissioni da un reparto di terapia sub-intensiva o reparto assimilabile. Infine a titolo di contributo per le spese funerarie, è prevista l’erogazione di € 1.000,00 (una tantum) agli eredi in caso di decesso dell’Iscritto intervenuto prima delle dimissioni da un reparto di terapia intensiva o sub-intensiva.
Quali sono le principali caratteristiche del vostro fondo sanitario?
Il nostro fondo, previsto dal CCNL dell’Industria Metalmeccanica e dell’Installazione d’Impianti (in attesa di rinnovo), offre ai lavoratori e al relativo nucleo familiare, Piani sanitari che prevedono una copertura estremamente ampia che comprende ad esempio prestazioni ospedaliere a seguito di intervento chirurgico, prestazioni extraospedaliere (visite specialistiche, alta specializzazione, accertamenti diagnostici, etc.), fisioterapia, prestazioni odontoiatriche, etc. Vorrei sottolineare come grandissima attenzione viene riservata alla prevenzione, basti pensare che circa il 5% delle prestazioni erogate si riferisce appunto a screening generici, prevenzione base, prevenzione donna, prevenzione uomo etc..
Si tratta perciò a tutti gli effetti di un welfare complementare?
"Direi di sì, se pensiamo che 500.000 dei nostri 1,8 milioni circa di assistiti utilizzano circa 2,2 milioni di prestazioni sanitarie ogni anno, e tutto ciò è assolutamente sostenibile anche grazie a coperture assicurative ad hoc - che siamo riusciti ad ottenere proprio per la nostra forza contrattuale; noi siamo un fondo con bilancio certificato, tutto è assolutamente trasparente e chiaro. Anche perché il contributo della nostra polizza ammonta a € 156 all’anno, mentre altre polizze similari sul mercato superano i mille euro".
Qualcuno però pensa alle realtà come la vostra e ai fondi di sanità integrativa con un certo sospetto, pensando che essi possano magari portare ad un modello simile a quello americano basato in gran parte sulla sanità privata. Fatti chiaramente i debiti distinguo cosa risponde a queste possibili obiezioni?
"Che sono tesi assolutamente infondate e fuorvianti, noi non vogliamo assolutamente sostituirci al sistema sanitario nazionale, come in America. Noi siamo per un servizio sanitario complementare che aiuta la sanità pubblica a dare servizi migliori e più efficienti. Se la sanità pubblica riuscisse a dare un servizio efficiente ovunque io sarei il primo a esserne lieto".
Lei oltre ad essere presidente di Metasalute è anche vicepresidente della società Rosss, leader nella progettazione e realizzazione di scaffalature metalliche e quindi avrà un barometro della situazione economica del settore in questo anno drammatico anche dal punto di vista della economia...
"Certo la situazione economica è difficilissima, tutto il mondo è bloccato e il nostro settore, dopo un bel recupero post lockdown ora rischia nuovamente di andare in sofferenza con i nuovi blocchi che si stanno verificando. La gran parte delle aziende comunque a fine anno segnerà un –10/12% dei loro fatturati, rispetto al 2019. E inoltre a mio avviso il problema serio lo avremo il prossimo anno, perché mentre nel primo lockdown della primavera scorsa quando noi ci siamo fermati, altri all’estero hanno comunque continuato a lavorare, e quindi abbiamo ricevuto commesse anche quando eravamo chiusi, ora, nel secondo lockdwn si è fermato anche l’estero e per questo non vorrei dover registrare questo semestre come devastante. Ma è proprio da questa crisi che occorre ripartire per reinventarsi, come stiamo facendo noi nella nostra azienda, guardando dove andrà il futuro, che è legato alle nuove tecnologie e noi stiamo studiando una nuova piattaforma ipertecnologica, con l’ausilio della Facoltà di Economia di Firenze, per offrire nuovi servizi ai nostri clienti, che sono diffusi in 50 paesi al mondo".