Economia
Coronavirus, il conto? Pil 2020 a -11,25%. Italia ancora maglia nera europea
La fine del lockdown e le misure espansive di politica economica messe in cantiere dal governo Conte aiuteranno la ripresa economica, in assenza di una seconda ondata di infezioni, già nel terzo trimestre di quest'anno. Ma il conto finale per quest'anno dell'epidemia di Covid-19 sull'Italia sarà di un calo del Pil dell'11,25%.
Sono le stime della Commissione europea pubblicate nel nuovo rapporto di previsione, rapporto che prevede per l'Eurozona un tonfo della crescita dell'8,7% e dell'8,3% per l'intera Unione europea.
Bruxelles ha rivisto al ribasso le sue previsioni di maggio: per il nostro Paese il Pil era visto calare del 9,5%, per Eurolandia la diminuzione era del 7,7% e per l'intera Ue del 7,4%.
Nel confermare la maglia nera per l'Italia, la Commissione europea ha spiegato che la crisi del Covid-19 e le misure di contenimento hanno spinto il nostro Paese "in una contrazione economica profonda". Nel primo trimestre il Pil è calato del 5,3% e nel secondo "il danno all'attività economica è atteso essere più forte". L'economia ha iniziato a riprendersi dalla produzione dovuta alla pandemia "non appena le misure di contenimento associate hanno iniziato ad allentarsi a maggio".
"In assenza di una seconda ondata di infezioni, l'attività economica inizierà a riprendersi nel terzo trimestre di quest'anno, aiutata da un sostanziale sostegno dell'azione politica". Mentre è probabile che la produzione industriale prenda il ritmo più rapidamente, il turismo e molti altri servizi relativi ai consumatori sono destinati a riprendersi più gradualmente, attenuando così il rimbalzo della domanda.
Le perdite di produzione nei primi due trimestri saranno probabilmente maggiori di quanto ipotizzato in primavera, con una previsione del Pil reale in calo del 11,25% quest'anno. Nel 2021, l'espansione passerà da un rimbalzo tecnico a una ripresa più autentica (+6,1%).
Inoltre, il profilo trimestrale rispetto al 2020 implica un sostanziale effetto di riporto, contribuendo in modo considerevole alla crescita della produzione media annua del 6% nel 2021. Tuttavia, non si prevede che il Pil reale tornerà al livello del 2019 entro la fine del 2021.
Stesso trend per Eurolandia e Ue a 27: per l'area euro nel 2021 Bruxelles stima un rimbalzo del 6,1% contro la stima precedente di maggio del 6,5% e del +5,8% contro +6,1% per l'intera Unione. "La ragione fondamentale" per spiegare la flessione del Pil italiano prevista dalla Commissione rispetto alle stime relative agli altri Paesi, ha sottolineato il commissario all'Economia Paolo Gentiloni, "è che l'Italia è stata il Paese europeo con il periodo di chiusura piu' prolungato: ha introdotto per primo le misure di lockdown e poi le ha rilasciate più o meno in contemporanea con gli altri Paesi".
"Abbiamo visto l'impatto devastante che le misure di lockdown hanno sulle economie", ha proseguito Gentiloni, spiegando che le previsioni sulla ripresa del prossimo anno "sono basate su diversi fattori, non ultimo la preoccupazione perchè la zona più colpita è stata una zona spesso trainante per l'economia italiana, cui si aggiungono le preoccupazioni sul commercio internazionale, essendo l'Italia un Paese molto orientato alle esportazioni. Si prevede un rimbalzo della crescita oltre il 6%, non bisogna concentrarsi tanto sulle differenze tra Paese e Paese ma sulle sfide che questa ripresa propone per il Governo e per tutti gli italiani".