Economia

Credit Agricole, profitti doppi col trading.Dopo il Creval, stop M&A in Italia

La trimestrale del terzo gruppo bancario europeo. Per la controllata italiana 83 milioni di euro di profitti (+71%) e e ricavi in aumento del 9,4%

Il trading, minori accantonamenti e un costo del rischio più basso fanno balzare i profitti del colosso francese Credit Agricole che in Italia ha appena messo a segno con successo l’Opa al Credito Valtellinese sborsando un miliardo di dollari. Nel primo trimestre dell’anno, l’utile netto è salito del 64% a 1,04 miliardi di euro, mentre i ricavi sono aumentati del 5,6% a 5,49 miliardi, con un calo degli accantonamenti per i crediti deteriorati legati alla pandemia e un'ulteriore crescita trimestrale delle attività del mercato dei capitali.

La banca transalpina guidata da Philippe Brassac si unisce al gruppo di altri istituti europei che hanno sfruttato gli eccezionali volumi di trading e i minori accantonamenti di inizio 2021 per controbilanciare i minori margini sui prestiti. Il costo del rischio è calato del 38,2% nel trimestre mentre i ricavi nei mercati dei capitali sono saliti del 17,4%. Con ricavi del trading sul reddito fisso aumentati del 13,5%, la banca ha sovraperformato alcune rivali europee quali Bnp Paribas, Barclays e Societe Generale, ma è rimasta indietro rispetto alle controparti statunitensi.

A livello consolidato, il terzo gruppo bancario europeo che ha fatto sapere di non avere altri piani di M&A nel nostro Paese, ha chiuso i primi tre mesi dell’anno con utili raddoppiati a 1,75 miliardi dai 908 milioni dello stesso trimestre del 2020. 9,05 miliardi i ricavi, in crescita dell'8,2% registrando un'attività solida in tutti i suoi comparti di attività. 

In Italia, la controllata guidata da Giampiero Maioli ha realizzato un utile netto di 83 milioni di euro (+71% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso) e ricavi in aumento del 9,4%, trainati dall'apporto positivo del comparto commissionale (+12%). Inoltre, l'attivita' commerciale e' tornata i livelli ante crisi, con nuovi prestiti per acquisto abitazione in aumento del 27% e il collocamento di prodotti legati al risparmio gestito in crescita del 55%. I finanziamenti a imprese e famiglie sono saliti del 7,2%, con un'espansione del bacino di raccolta diretta (+5,8%) e del risparmio gestito (+15,1%).

La societa' ha visto migliorare la qualita' del credito (Npe ratio netto in riduzione al 2,8% e coperture del portafoglio non performing che si portano al 52,4% e quelle delle sofferenze al 69,6%). L'istituto ha mostrato inoltre un elevato livello di liquidita' con Lcf pari a 275% e una solida posizione patrimoniale con un Cet 1 Ratio pari a 13,7% e Total Capital Ratio al 19,4%.