Economia
Guerra Ucraina/ Borsa, Intesa-Unicredit ko. Sono tra le più esposte in Russia
Guerra Ucraina, colpite le banche italiane e francesi
Per gli istituti italiani e francesi l'esposizione ammonta a oltre 30 miliardi di dollari
La guerra in Ucraina travolge i mercati finanziari che si stavano posizionando in funzione delle mosse delle banche centrali sui tassi e riporta l'azionario europeo ai livelli della primavera 2021. L'attacco russo all'Ucraina ha affondato i titoli bancari in tutta Europa. L'aumento generale dell'avversione al rischio e le possibili ripercussioni economiche legate alle nuove sanzioni su Mosca hanno spinto, infatti, gli investitori ad alleggerire le posizioni sul settore, che ha messo a segno la peggiore prestazione di giornata a livello continentale con un calo dell'8,1% del sottoindice Stoxx.
Alla Borsa di Vienna i titoli Reiffeisen hanno cosi' perso il 23,1% mentre a Parigi il titolo SocGen ha chiuso in calo del 12,2%. In 'rosso' dell'8,8% Ubs a Zurigo, il Santander (-7,7%) a Madrid e Deutsche Bank (-12,5%) a Francoforte. A Milano non hanno fatto eccezione, oltre a UniCredit, anche le big Intesa Sanpaolo (-8%), Banco Bpm (-8,2%) e Bper (-7,6%).
Vendite anche su Banca Generali (-8,6%), Banca Mediolanum (-8,5%) e, tra gli altri, sulla compagnia Generali (-3,9%) che nel prossimo board dovrà avere un numero non superiore a 15 membri (oggi sono 13) con una "componente chiaramente maggioritaria di indipendenti", che oggi sono al 60%, "assicurando un assetto imperniato sul ruolo dei comitati endoconsiliari in chiave istruttoria e propositiva" (come indicato dal parere di orientamento non vincolante formulato dal cda in carica del Leone da sottoporre - come da prassi - agli azionisti in vista del rinnovo che sara' votato dall'assemblea di fine aprile).
Per gli istituti italiani e francesi l'esposizione ammonta a oltre 30 miliardi di dollari, circa 26,5 miliardi di euro, per quelli austriaci si aggira sui 22-23 miliardi di dollari. Riguardo ai singoli istituti l'analisi evidenzia come l'esposizione piu' elevata sia quella dell'austriaca Raiffeisen Bank International con una quota di ricavi del 20% realizzata in Russia e con un ammontare di prestiti di 10,5 miliardi, considerando anche l'Ucraina. La banca austriaca precede Societe' Generale, che ha una quota di ricavi in Russia del 4% con 8,7 miliardi di prestiti.
La terza banca per esposizione e' Unicredit, presente in Russia dal 2005 dopo la fusione con Hvb che aveva nel paese una propria controllata. La banca ha attualmente circa 2 milioni clienti retail e circa 30.000 corporate, con una rete di 72 sportelli che erogano circa 8 miliardi di euro di prestiti. Nel 2021 la controllata russa ha fruttato al gruppo Unicredit circa 180 milioni di utile, una piccola parte rispetto ai 3,9 miliardi totali; pesa per circa il 3% del margine di interesse e per il 3% del capitale allocato.
Recentemente Unicredit aveva mostrato interesse per la privatizzazione di Otkritie Bank, una banca privata oggetto di un salvataggio pubblico e poi rimessa sul mercato. Una realta' da 477 sportelli con 44 miliardi di attivita'. Le voci su Otkritie erano costate a Unicredit un netto ribasso in Borsa, prima del dietrofront sancito dalle parole dell'ad Andrea Orcel: "ci siamo ritirati per i rischi geopolitici", aveva spiegato riferendosi proprio alla vicenda ucraina e alle possibilita' di sanzioni.
Molto intensa anche l'attività in Russia di Intesa Sanpaolo, che gestisce piu' della meta' delle operazioni commerciali con l'Italia, realizza la maggior parte delle operazioni di investimenti italiani in Russia e russi in Italia, ed e' un importante investitore e partner in molti progetti russi, nazionali e internazionali. Banca Intesa Russia conta su 28 filiali e 976 dipendenti, con asset per circa 1 miliardo di euro.
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