Economia
Crt caos: Palenzona evoca il commissario. Lo Russo-Cirio meditano il ribaltone
Il numero uno si arrocca sul braccio destro Varese, costretto a dimettersi. Intanto la politica torinese medita di farlo saltare
Fondazione Crt, Palenzona riconvoca il cda per salvare Varese ed evoca il commissariamento
Si ingarbuglia sempre di più la situazione legata a Fondazione Crt. Secondo la Stampa, dopo "le dimissioni annunciate dal segretario generale, Andrea Varese" Fabrizio Palenzona è "amareggiato, furioso e per nulla disposto a darsi per vinto. Anzi, determinato a resistere e - in caso di disfatta - a trascinare tutti con sé". La prima mossa è quella della riconvocazione del cda che venerdì ha sfiduciato Varese per provare a salvare il suo braccio destro.
Ma addirittura, scrive sempre la Stampa, Palenzona "avrebbe ventilato l’ipotesi di chiedere al ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti il commissariamento della Fondazione. Una mossa disperata ma che riflette gli equilibri mutati in Fondazione dove oggi Palenzona non può contare su una maggioranza a lui leale né in cda né in Consiglio".
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La fronda anti Varese, sostiene la Stampa, è "guidata dall’imprenditore Davide Canavesio e dal notaio Caterina Bima, entrambi torinesi". Tra i possibili successori di Varese si fanno i nomi del cfo Marco Casale, Roberto Berruti, Angelo Miglietta e Simona Colla o l’avvocato Maurizio Irrera, vicepresidente della Fondazione.
Asse Lo Russo-Cirio contro Palenzona?
Attenzione però, perché sempre secondo la Stampa, la città di Torino avrebbe messo "nel mirino proprio Palenzona, con il dichiarato intento di logorarne il cammino e - perché no - disarcionarlo. Che i rapporti tra il numero uno di via XX Settembre e il sindaco Stefano Lo Russo siano ai minimi termini è noto dall’inizio". Ma per il quotidiano torinese "rispetto a un anno fa gli equilibri negli ultimi giorni sono cambiati, e a favore del sindaco".
Lo Russo, di sponda con il presidente della Regione Alberto Cirio, descritto da La Stampa come "piuttosto contrariato dalle vicende degli ultimi giorni", potrebbe favorire il ribaltone. Da tenere presenti, infine, due esposti in procura: "uno sulla fuga di notizie in relazione agli assetti di Cr Asti e all’acquisto per oltre 20 milioni di un’azienda vitivinicola nell’Alessandrino", l'altro su un presunto "patto segreto dei consiglieri".