Economia
Data4, investimenti record in Ue: "Non solo Usa, l'IA va addestrata in Europa. Italia? Un buon punto di partenza"
Il piano di espansione europeo al 2030: 7 miliardi di euro per lo sviluppo di nuovi campus data center AI-ready. L'intervista ad Alexander Oyaert, nuovo Chief Investment Officer di Data4
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Investimenti record per Data4
Data4, leader europeo nei data center, ha raccolto 3,3 miliardi di euro per sostenere la crescita dei suoi progetti in Europa. L'investimento sarà destinato alla costruzione di infrastrutture "AI-ready" per supportare l'intelligenza artificiale e la digitalizzazione dei servizi pubblici. Questa cifra si aggiunge ai 7 miliardi già annunciati a giugno, di cui 2 miliardi per l'Italia, per un totale di 10 miliardi raccolti in sei mesi.
L'operazione è stata guidata da Alexander Oyaert, nuovo Chief Investment Officer, che si occuperà delle attività di M&A e finanziamento del gruppo. Oyaert ha avuto un ruolo cruciale nella raccolta di 1,1 miliardi per nuovi progetti su brownfield e acquisizioni. Affaritaliani.it ha avuto l'occasione di intervistarlo.
Cosa sono le infrastrutture "AI-ready" e come supportano l'intelligenza artificiale?
Ci sono molte idee sbagliate nel mercato riguardo ai data center "AI-ready" perché, in fondo, l'intelligenza artificiale si suddivide in due aspetti principali: uno riguarda l'addestramento dei modelli di intelligenza artificiale, e l'altro riguarda l'uso che se ne fa successivamente. Oggi, nessuno dei grandi modelli di AI è stato effettivamente addestrato in Europa, è sempre stato fatto negli Stati Uniti. Questo accade per il semplice motivo che è necessario un data center così grande che, al momento, nessuno di questi è stato sviluppato in Europa: una vera perdita per il continente. Ciò significa anche che tutti i dati utilizzati per addestrare questi modelli provengono principalmente dal Nord America.
È fisicamente impossibile, con i cavi sottomarini che esistono, trasferire tutti i dati necessari negli Stati Uniti. Penso quindi che questa sia una situazione che dobbiamo cambiare in Europa. Dobbiamo essere in grado di realizzare un progetto insieme a tutti gli attori coinvolti. Per fare ciò, è necessario collaborare con i governi federali, con grandi operatori come Terna e con i fornitori di energia. Su questo stiamo già lavorando e siamo in un ottimo contesto con Terna. Penso che in Italia, per quanto riguarda le proposte di investimento superiori a 1 miliardo di euro, la situazione stia migliorando molto e l'Italia rappresenta un buon punto di partenza.
Per quanto riguarda l'utilizzo, se si va su ChatGPT e si fa una domanda, quella è un'operazione di inferenza IA, e anche per i dati serve un data center "AI-ready", cioè uno che possa ospitare i server più recenti e completi. Per fare questo, sono necessari adeguati impianti elettrici e meccanici, e in particolare sistemi di raffreddamento, dove uno dei metodi innovativi riguarda l’uso di fluidi direttamente accanto ai server, un nuovo sistema di raffreddamento per i data center.
Come può Data4 rafforzare la sua posizione nel continente e quali sfide pensi che dovrà affrontare nello sviluppo di queste infrastrutture? Ma soprattutto quali paesi europei trarranno maggiore vantaggio e perché?
Se guardiamo ai 3,3 miliardi raccolti, possiamo dividerli in due parti: una a lungo termine, che riguarda la stabilizzazione degli asset e la creazione di un pool di asset davvero stabile che benefici tutti gli stakeholder. L'altra parte dei fondi, pari a 1,1 miliardi, è destinata a finanziare la nostra prossima fase di crescita. Per esempio, a Milano stiamo costruendo una nuova sezione del nostro campus per data center, che servirà l'intelligenza artificiale. Con questo passo, abbiamo praticamente eliminato uno degli ultimi ostacoli per realizzare il primo campus completamente "AI-ready" a Milano.
Come garantite che questo nuovo data center AI sia veramente "AI-ready"? Non è una nuova aggiunta a un mercato già affollato?
Il nostro vantaggio è duplice: innanzitutto siamo una vera azienda europea, presenti nel mercato francese sin dagli anni '60 e in quello italiano dal 2013. Operando in questi mercati, siamo in contatto diretto con tutte le autorità, dal responsabile della regolamentazione del sito fino al presidente di Terna, per assicurarci di avere i contatti giusti. Lavoriamo fianco a fianco con le persone locali per aggiungere valore e radicarci nel mercato, non solo perché l'Italia è un bel paese, ma per servire al meglio tutte le aziende presenti. Questa combinazione di stakeholder e clienti è un nostro vantaggio.
Qual è stato il tuo ruolo nell'assicurarti questo finanziamento? Qual è il tuo background?
Ho una solida esperienza nel settore degli investimenti e dei data center. Quando è arrivato il momento di fare una scelta, ho deciso di entrare in Data4. Abbiamo lavorato per diventare il più grande operatore europeo di data center, e lo stiamo facendo grazie alla partnership con Brookfield, uno degli investitori in infrastrutture più grandi al mondo. Questo ci ha dato le risorse necessarie per crescere. L'intera operazione di finanziamento è stata guidata da due persone: io per la parte aziendale e Marcus Da Costa di Brookfield, che ha portato i contatti e il supporto necessari. Insieme, abbiamo messo insieme questa struttura da 3,3 miliardi, uno dei più grandi finanziamenti in infrastruttura dell'anno in Europa.
Come pensate di rimanere all'avanguardia con le nuove tecnologie nei data center?
Cerchiamo sempre di esplorare la prossima generazione di tecnologie. Stiamo lavorando su concetti pilota da integrare nei nostri campus, per essere pronti quando un cliente ci chiederà qualcosa di nuovo. In alternativa, possiamo anche proporre in anticipo a loro soluzioni innovative che abbiano senso sia dal punto di vista ecologico che delle prestazioni.
Possiamo aspettarci altre raccolte di capitali nei prossimi anni?
Sì, sicuramente. Abbiamo l’obiettivo di investire più di 7 miliardi di euro entro il 2030, quindi se abbiamo appena raccolto 3,3 miliardi, avremo bisogno di ulteriori round di finanziamento, probabilmente nel 2026 o nel 2027, per raggiungere questo traguardo.
Questi investimenti renderanno Data4 il leader assoluto in Europa o ci sono ancora concorrenti da tenere d'occhio?
Ci sono molte buone aziende nel settore dei data center. Noi non siamo tanto focalizzati sull’essere i più grandi, quanto sul diventare i più preferiti dai nostri clienti.