Economia
Dazi, il braccio di ferro con Trump è appena iniziato. In Europa più spese per imprese e famiglie
Trump non si ferma e annuncia nuovi dazi su acciaio e alluminio al 25%, Parigi risponde. Conseguenze ed effetti sull'Europa? Il commento di Saverio Berlinzani, analista di ActivTrades
![Donald Trump Donald Trump](/static/upl2024/2305/23054854_large9.jpg)
Donald Trump
Trump scatena la guerra dei dazi: stangata su acciaio e alluminio, Ue pronta a reagire
Donald Trump alza il tiro e infiamma la guerra commerciale. Da oggi, 10 febbraio, gli Stati Uniti imporranno dazi del 25% su tutte le importazioni di acciaio e alluminio, colpendo anche Canada e Messico. Nessuna eccezione, nessuna trattativa. Ma qual è la vera strategia di Trump con questi nuovi dazi e come reagiscono i mercati? Affaritaliani.it ne ha parlato con Saverio Berlinzani, analista di ActivTrades.
"Le proposte di dazi su acciaio e alluminio annunciate da Trump stanno generando movimenti erratici sui mercati. I future sull'acciaio sono aumentati di circa il 6,8%, avvicinandosi agli 865 dollari per tonnellata, il livello più alto degli ultimi 11 mesi, ma anche i prezzi dell'alluminio stanno crescendo per timori legati a un potenziale calo dell’offerta, soprattutto nei settori manifatturieri e automotive", spiega Berlinzani.
"Analisti ed esperti del settore prevedono che le tariffe provocheranno un incremento dei prezzi, che si scaricheranno inevitabilmente sui consumatori finali, e in parallelo un incremento dell'inflazione, con conseguenze che inevitabilmente avranno un impatto sulla politica monetaria della Federal Reserve, che potrebbe ulteriormente ritardare il taglio dei tassi.
Ma dopo questa mossa del tycoon, l’Europa rischia davvero di entrare in un’escalation commerciale con Washington? Per ora Bruxelles avverte che, se le misure verranno confermate, reagirà per difendere i propri interessi e risponderà per "proteggere imprese, lavoratori e consumatori europei". D'altra parte secondo l'esperto: "Ciò significherà costi maggiori per imprese e consumatori, mentre i settori colpiti saranno l’automotive, quello aerospaziale e delle costruzioni. La Ue, a sua volta, potrebbe prendere di mira i servizi tecnologici USA, causando interruzioni nella catena di approvvigionamento: questo aumenterebbe i costi di produzione".
Riuscirà l'Ue ad avere una risposta unitaria? Berlinzani lo esclude "viste le divisioni interne al vecchio continente", ma aggiunge che "forse la vera strategia del Tycoon americano è quella di aggiustare la bilancia commerciale, e presto dalle tariffe ci si potrebbe spostare verso il deprezzamento del dollaro, che avrebbe un'efficacia probabilmene maggiore senza creare scompiglio nel commercio globale". E conclude: "Le dispute commerciali possono influire sui tassi di cambio, infatti, influenzando, oltre al mercato reale, anche le esposizioni globali degli investitori." Insomma, il braccio di ferro è appena iniziato.